2009-09-24
— LAINO —
IL GIP Nicoletta Cremona lo ha incontrato ieri mattina, per svolgere l’interrogatorio che si trascinava da oltre due settimane. Mauro Galli, il sessantenne che lo scorso 4 settembre ha accoltellato mortalmente il convivente della sorella, ha deciso di non rispondere, avvalendosi della facoltà di sottrarsi all’interrogatorio.
Non è escluso che nelle prossime settimane decida di rendere le sue dichiarazioni al magistrato che indaga sulla sua vicenda, ma intanto non ha voluto aggiungere nulla a quanto già si sa dell’aggressione tra lui e il cognato Giuseppe Zingaro, 55 anni.


L’UOMO era morto all’istante, raggiunto da una coltellata fatale al torace, ma Galli deve rispondere anche del tentato omicidio della sorella, che nella lite degenerata in coltellate reciproche, era stata raggiunta da un fendente nella zona cervicale mentre cercava di separare i due uomini che avevano perso il controllo dopo un diverbio per il taglio di una pianta. La donna ha rischiato una lesione neurologica, che nei giorni scorsi sarebbe invece stata scongiurata dai medici. Galli, a sua volta ferito all’addome da Zingaro, è finito in ospedale in coma, e succesivamente sedato dai medici per parecchi giorni.

LA SUA stessa situazione clinica non era di secondaria importanza, ma pochi giorni dopo il ricovero i medici hanno escluso il pericolo di vita. Tuttavia sono passate quasi tre settimane prima che fosse in condizione di sostenere un colloquio con il giudice.


DUE GIORNI dopo il suo fermo, il gip aveva convalidato l’arresto sulla base degli atti, riservandosi di sentirlo quando ci sarebbe stato il via libera dei medici.
Ieri però Galli ha deciso di non fornire la sua ricostruzione su quello che accade quel pomeriggio tragico che si concluse con un uomo morto sul selciato e due fratelli feriti gravemente.