2009-09-24
— COMO —
QUAL È LA FIGURA del mobber (l’autore del mobbing) dal punto di vista psicologico, caratteriale, patologico se di patologia si tratta? Che personalità ha? Lo abbiamo chiesto al professor Marco Bellani, associato di Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi dell’Insubria e dirigente medico di Psiconcologia all’Ospedale di Circolo di Varese. «Il mobber - spiega - ha in sè diversi aspetti che possono diventare patologici una volta che ha raggiunto un certo livello di potere. C’è la personalità cosiddetta narcisistica, che è quella in base alla quale il soggetto non tollera che il mondo non ruoti intorno a lui. Quindi è capace di stare in questa posizione fintanto che non diventa il capo dell’azienda o non assume ruoli direttivi e di comado. Una volta che arriva lì, poi, esercita il mobbing. Si tratta dunque di una persona paranoide, sempre all’erta, sospettoso, minaccioso e quindi guarda gli altri con diffidenza, li vede sempre come potenziali nemici». «sicuramente - aggiunge il professor Bellani - il mobber si identifica anche in colui che ha una personalità passivo-aggressiva, cioè riesce a stare in una certa posizione di passività, ma soltanto finta perché dentro sè ha un’aggressività che manifesta in modo molto subdolo, molto nascosto, apparentemente non esplosivo, ma capace poi di dominare gli altri. In definitiva il mobber non è una persona forte, ma un soggetto che ha dei problemi».
M.Mag.