Como, bancarotta da 60 milioni alla Ibs: condanna confermata in Appello

Cinque anni e dieci mesi

La Ibs Forex

La Ibs Forex

Como, 14 gennaio 2018 - «La gestione finanziaria di Ibs Forex era interamente nelle mani di Graziano Campagna: era il deus ex machina che vagliava ogni decisione». Una conclusione a cui sono arrivati i giudici della Corte d’Assise di Milano, che hanno confermato la condanna a 5 anni e 10 mesi di carcere per una bancarotta fraudolenta da 60 milioni di euro, una delle più grosse della storia economica di Como, a carico del cinquantunenne luganese fondatore della società fallita nell’ottobre 2009. Due anni e mezzo dopo il primo grado, che a Como lo aveva condannato a 8 anni, i giudici milanesi hanno sostanzialmente confermato la sentenza, ricalcolando la pena in considerazione di un capo di imputazione non più considerato reato, il falso in scrittura privata, e della prescrizione di due imputazioni di truffa. Fondata dallo stesso Campagna che si occupava di investimenti nel mercato valutario internazionale, la Ibs Forex era andata incontro a un improvviso buco, quantificato in 30 milioni di euro provenienti da investimenti della Provincia di Palermo, e altrettanti da investitori privati.

Tutti gli altri socie e amministratori avevano fatto riti alternativi, e il solo Campagna aveva scelto di difendere la bontà del suo operato in un processo dibattimentale, che si era concluso con la sua condanna. «All’imputato – proseguono i giudici – deve essere riconosciuta la qualità di amministratore della Ibs, ed è irrilevante verificare che di ogni fatto di bancarotta si sia reso responsabile in prima persona, o abbia offerto un contributo nella commissione». Il dolo, nella sua condotta, secondo i giudici non si configura solo nella modalità i impiego dei capitali raccolti, ma anche nel «sistematico ricorso a false comunicazioni a clienti e promotori, che consentiva di occultare le perdite realizzate già dal primo anno di operatività e le distrazioni, la violazioni degli impegni contrattuali, il blocco delle negoziazioni nel 2009 tenuto nascosto».