Como, adesso si può giocare a fare il contrabbandiere

Due amici hanno inventato un gioco da tavolo per ripercorrere l'epopea degli spalloni sul lago

Alessandro Dominio e Tomaso Baj con il loro gioco

Alessandro Dominio e Tomaso Baj con il loro gioco

Como, 21 agosto 2016 - Mentre tutto il mondo gioca con i Pokemon sul lago di Como ci si potrà divertire a prendere le parti degli spalloni e dei finanzieri, grazie a un gioco dedicato all’epopea del contrabbando. Ad idearlo due amici, Tomaso Baj e Alessandro Dominioni, che hanno voluto rendere a modo loro un omaggio alle storie sentite raccontare durante la loro infanzia.

«Ci rivolgiamo al contrabbando romantico, fino agli anni ’70. Essendo di Maslianico ho vissuto questo fenomeno con un ricordo dell’infanzia - spiega Alessandro Dominioni - Questa idea l’avevo da anni, ma non sapevo come svilupparla, poi un giorno è venuto Tomaso a trovarmi, ne abbiamo parlato ed è nato il «Il gioco del contrabbandiere». Il difficile è stato codificare le regole. «Ci ho pensato per un bel po’ e una notte mi è apparso tutto chiaro - prosegue l’ideatore che ha anche una casa editrice - Il problema era riuscire a farlo funzionare. Dopo la prima bozza ho iniziato a sperimentarlo e alla fine ho deciso di eliminare i dadi. La fortuna in questo gioco non ha spazio conta solo la strategia».

Un po’ come nella vera storia del contrabbando sulle sponde di Lario e Ceresio. «La partita è tra contrabbandieri e finanzieri e ogni giocatore ha tre pedine, si può giocare in due oppure a squadre. Abbiamo riprodotto una cartina sintetica del territorio del Lago di Como e di un pezzo del Canton Ticino. Ci sono i punti di partenza dei contrabbandieri, le posizioni delle caserme. Lo scopo del gioco è riuscire a portare due pedine dei contrabbandieri nei magazzini italiani che sono lontani dal confine, mentre il finanziere vince se arresta due contrabbandieri. Per renderlo più intrigante abbiamo inserito le caselle imprevisti, si pesca tra nove carte: nove positive e nove negative». 

Inghippi come «Fermati il cane lupo ti ha preso», oppure «Attento all’elicottero». A completare il gioco, presentato in anteprima alla «Fiera del libro» che ha aperto i battenti ieri in piazza Cavour, anche un fascicolo con una breve storia del contrabbando. «I giovani non sanno cos’è la ramina, la bricolla, gli spalloni- concludono i due amici - Con il nostro gioco vogliamo colmare questa lacuna e aiutare le nuove generazioni a scoprire una figura che per anni è stata peculiare nel nostro territorio. Naturalmente c’è anche un breve vademecum dedicato alla Guardia di Finanza. Il nostro non vuole essere un gioco di parte e non ci sono giudizi morali». Alla fine della partita insomma vincono anche i finanzieri, specie se i contrabbandieri non barano