Elezioni amministrative: Erba, una poltrona per sei

A Lariofiere è andato in scena il faccia a faccia fra i candidati alla poltrona di primo cittadino della città

Ghioni, Ghislanzoni, Quattrone, Torchio, Airoldi, Rocca

Ghioni, Ghislanzoni, Quattrone, Torchio, Airoldi, Rocca

Erba (Como), 18 maggio 2017 - Una poltrona per sei e un mese intero, salvo supplementari in caso di ballottaggio, per decidere ci sarà il nuovo sindaco di Erba. Quella che già si annuncia come la più affollata competizione elettorale in provincia di Como, con la media di un candidato ogni 70 abitanti, rischia di trasformarsi in una vera e propria maratona di incontri, dibatti e faccia a faccia. Il primo è andato in scena martedì sera a Lariofiere, organizzato da Confcommercio che ha voluto sondare i programmi economici dei «magnifici sei». «Nei prossimi cinque anni dobbiamo impegnarci per far diventare questo territorio attrattivo per una popolazione più ampia – ha spiegato Veronica Airoldi, candidata per Forza Italia e Lega Nord - Appena usciti da Milano c’è cartello che indica Erba, questo riconosce alla nostra città un ruolo centrale, che negli ultimi anni abbiamo perso». Secondo Claudio Ghislanzoni, candidato per l’altra metà del Centrodestra la città in questi anni ha saputo conservare la propria centralità malgrado la perdita del tribunale.

«La nostra forza è che abbiamo artigiani e imprenditori che hanno saputo portare aventi uno sviluppo economico che in altri distretti ci invidiano – ha spiegato – In futuro dovremo mettere al centro questa eccellenza». Per il candidato del Centrosinistra, Enrico Ghioni, la centralità di Erba è stata messa in discussione dalla crisi economica. «La città deve tornare a porsi come luogo di regia delle problematiche territoriali – ha sottolineato – Per questo occorrerà creare una Consulta economica del territorio e un Tavolo di confronto sui problemi della mobilità, per risolvere i grossi problemi che abbiamo e per valorizzare le infrastrutture ferroviarie come la Como-Lecco». Sorridenti e rassicuranti i candidati hanno risposto a tutte le domande peccando, in alcuni casi, di un eccesso di diplomazia. L’unico a uscire dagli schemi è stato Doriano Torchio, candidato per «Democrazia partecipata», che quando gli è stato chiesto cosa farebbe per Lariofiere non ha rinunciato a dire la sua. «Se fossi sindaco vieterei le manifestazioni di animali esotici qui – ha risposto - Non mi interessa quanto guadagnano gli operatori. Sono contrario a tutte quelle iniziative che non incentivano l’economia locale. Trovo diseducativo mostrare ai bambini questi poveri animali tenuti in condizioni pietose».

Per Ghioni invece il polo fieristico cittadino andrebbe favorito «studiando un contenimento dell’Imu». Niente da cambiare invece per Elisa Quattrone, candidata per il M5S. «Secondo noi Lariofiere è già competitivo, va già benissimo così. Ci sono manifestazioni come Ristorexpo che richiamano qui persone da tutta la regione». Per difendere l’economia locale Pasquale Rocca, dei «Socialisti per Erba», ha proposto la creazione di una «consulta per l’economia». Mentre sullo sviluppo futuro del centro città ha spiegato che occorre trovare un punto d’equilibrio «tra il privato che punta al massimo del profitto e il Comune deve invece puntare al massimo di ritorno per la collettività». Per tutti la Erba dei prossimi anni dovrà recuperare le aree centrali, ma «senza costruire cattedrali nel deserto» come ha puntualizzato Elisa Quattrone. «La sfida sarà trasformare Erba in una città attraente», secondo Claudio Ghislanzoni, «ma creando nuovi parcheggi in centro, non come a Como» per Veronica Airoldi. Tutto a patto «di non dimenticare le frazioni che ancor oggi spesso non si sentono integrate nel tessuto cittadino», ha chiosato Doriano Torchio.