Immigrazione a Como, la maggioranza: "Si riconosca come città di confine"

La proposta lanciata da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia e lista civica "Insieme"

Richiedenti asilo

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Como, 19 agosto 2017 - Chissà se il sindaco Mario Landriscina riuscirà nell’impresa di convincere Roma che Como è una città di confine. Quel che è lapalissiano per la geografia non sembra esserlo per la politica, quella dei Ministeri che negli ultimi anni di fronte all’assalto dei migranti diretti verso la Svizzera, ha continuato a trattare la città come un qualsiasi capoluogo di provincia. Una differenza non da poco se si considera che il riconoscimento di questo status dà diritto a fondi e soprattutto a speciali tutele. Proprio quelle a cui mirano Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e lista civica Insieme, le quattro forze di maggioranza, firmatarie di una mozione in cui chiedono a sindaco e Giunta di attivarsi nei confronti di Roma.

"Como, per la propria posizione di città di confine, ha già vissuto nel 2016 un’emergenza immigrazione, con il parco della stazione diventato campo profughi con migliaia di migranti tuttora in attesa di raggiungere, attraverso la Svizzera, i paesi del Nord Europa – spiegano i firmatari –. Questa situazione di immigrazione fluida, che non risponde ai normali canoni di permanenza rende difficile il controllo documentale e di identificazione a cura delle forze di polizia". Il rischio, come sottolineano Giampiero Ajani della Lega Nord, Sergio De Santis di Insieme, Antonio Tufano di Forza Italia e Patrizia Maesani di Fratelli d’Italia è che insieme ai migranti arrivino in città criminali disposti a tutto pur di aiutarli a passare il confine. "Un fenomeno che esiste già come hanno dimostrato diverse inchieste e i numerosi fermi al confine di migranti che cercavano di passare muniti di documenti falsi".

Da qui la richiesta di un intervento diretto del ministro Minniti, riconoscendo alla città il suo ruolo di presidio di confine e dislocando sul territorio nuove risorse in termini di forze di polizia e intelligence. "Como si trova a ridosso dell’unico confine rimasto tra l’Italia e un paese non facente parte dell’Unione Europea – concludono i firmatari –. Solo aumentando i controlli e contrastando il fenomeno criminale si potranno eliminare tutti quei fattori che portano inevitabilmente al degrado sociale".