Trascinato e dilaniato dal treno: sotto accusa i sistemi di sicurezza

La stazione di Albate è in curva: visibilità ridotta. Analisi su un sensore

Il recupero dei resti dello sconosciuto

Il recupero dei resti dello sconosciuto

Cucciago (Como), 13 aprile 2017 - Rimane ancora senza un nome l’uomo dilaniato dal treno in viaggio tra Como e Milano martedì pomeriggio. I pochi passi avanti fatti dalle indagini in queste ultime ore non sono bastati a spiegare come possa essere accaduto quell’incidente che sembra non avere precedenti, così come a dare un’identità alla vittima. Al contrario di quanto ipotizzato inizialmente, sembra che l’uomo stesse scendendo dal treno e non salendo, rimasto incastrato con la gamba sinistra nella portiera della carrozza, che nel frattempo si è chiusa, bloccandolo. A quel punto il convoglio è partito, trascinandolo lungo la banchina e la massicciata.

Nessuno si è accorto di quanto stava accadendo, nonostante l’incidente sia avvenuto alle 14, quindi in pieno giorno, alla stazione di Albate, che abitualmente è piuttosto trafficata. Stazione in cui non sono però presenti telecamere, che avrebbero consentito di ricostruire in brevissimo tempo cosa era accaduto. Solo uno straniero di 27 anni ha visto e capito, sentendosi male per lo spavento, e non è riuscito a dare immediatamente l’allarme. La gamba della vittima, rimasta incastrata, è stata vista solo alla successiva stazione di Cucciago, dopo quattro chilometri di tragitto. Una scena agghiacciante, come il dover recuperare ciò che rimaneva di quell’uomo, nel tratto immediatamente a ridosso della fermata di Albate. Durante questo minuzioso lavoro di ricognizione, è stata trovata la fotocopia di un documento di identità appartenente a un cittadino italosvizzero, ma al momento non si sa quale sia la reale connessione tra la vittima e questa identità. Si sta lavorando sulle denunce di persone scomparse, che a questo punto sono state estese anche oltre confine. Per il momento, non è possibile aggiungere molto di più su questa vicenda.

Il capotreno aveva dato regolarmente il segnale di via libera al macchinista, e il treno era partito. Segnale che abitualmente fa seguito alla verifica che tutte le porte siano chiuse e i passeggeri scesi o saliti dal treno. Ora su questa procedura, su come sia andata al momento della partenza da Albate e su cosa non abbia funzionato, sono in corso gli accertamenti dell’indagine della polizia ferroviaria, coordinata dal sostituto procuratore di Como Mariano Fadda. L’assenza di testimoni, di riprese video e di riscontri, almeno in questa fase iniziale, non agevolano la ricostruzione. Contemporaneamente anche Trenord ha avviato un’indagine interna.

Intanto, sull’incidente della linea ferrovia Chiasso-Milano il consigliere regionale del Pd, Luca Gaffuri, ha già preparato un’interpellanza da presentare all’assessore ai Trasporti di Regione Lombardia. «Bisogna intervenire subito, non possiamo permettere che episodi di questo genere continuino ad accadere – spiega – Chiediamo di sapere se saranno verificate le condizioni di sicurezza del treno coinvolto e se si intendano aumentare le misure di sicurezza nelle stazioni ferroviarie e lungo la linea Milano-Chiasso, affinché sia possibile prevenire tali assurde sciagure».