Il ristorante sta per aprire i battenti ma non c’è niente di regolare

Tutti lavoratori in nero e apparecchiature pericolose: due denunce

controlli

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Mozzate (Como), 29 maggio 2017 - Tutti al lavoro senza regolare contratto all’interno del cantiere edile per la realizzazione del nuovo ristorante «All you can eat», dove sono state trovate anche attrezzature non conformi alle normative europee. La sospensione dell’attività all’interno di un’area in via Varese 112, a Mozzate, è stata l’inevitabile conseguenza dell’ispezione svolta dai carabinieri Nucleo Ispettorato del Lavoro di Como, assieme ai militari della stazione di Mozzate, per verificare la regolarità contrattuale del personale extracomunitario impiegato. Tale cantiere riguarda i lavori di ristrutturazione di un immobile su due piani, con piazzale antistante: un migliaio di metri quadrati destinati appunto a una attività di ristorazione di prossima apertura. Tuttavia i carabinieri dell’ispettorato hanno riscontrato numerose irregolarità alle norme di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, e dell’impiego di manodopera. Il personale è risultato privo di contratto di lavoro, e quindi impiegato in nero, ma allo stesso tempo è stato anche accertato che un artigiano era di fatto un lavoratore subordinato.

I carabinieri hanno quindi proceduto con la sospensione dell’attività imprenditoriale, rilevando una percentuale del cento per cento di lavoro irregolare. A questo, si sono aggiunte diverse violazioni delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il titolare della società Hotate 2 sas, proprietaria dell’attività di ristorazione di prossima apertura, di origine cinese, è stato denunciato a piede libero nella sua qualità di legale rappresentante dell’azienda committente e legale rappresentante dell’impresa affidataria dei lavori, a causa dell’assenza del piano sanitario e dell’obbligatoria visita medica ai dipendenti. Questi ultimi inoltre, non avevano avuto adeguata formazione sui rischi dell’attività. Infine è stato riscontrato che utilizzavano attrezzature non idonee rispetto ai lavori da effettuare, che comprendevano impianti elettrici e utilizzo dei ponteggi. Il cantiere era inoltre privo di piano operativo, altra procedura obbligatoria. Assieme al legale rappresentante della Hotate 2, è stato denunciato un italiano, titolare di un’impresa di costruzioni di Gerenzano, che stava effettuando i lavori di sistemazione dell’area antistante da adibire a parcheggio, e che è risultato sprovvisto di piano operativo di sicurezza.

Infine un’ulteriore contestazione: all’interno dell’immobile sono state trovate apparecchiature e strumenti destinati all’attività di ristorazione, prive di marchiature di conformità, e pronte all’uso. In tutto 95, ritenute pericolose per l’incolumità dei lavoratori e dei futuri clienti del locale. Sono state sequestrate, in attesa di ulteriori indagini per accertarne la provenienza. Oltre alla sospensione dell’attività imprenditoriale e al sequestro delle attrezzature, sono state elevate sanzioni amministrative per circa 10mila euro e ammende per altri 55mila.