Como, un mattone della Porta Santa a suor Bertilla, l'angelo dei lebbrosi

La religiosa negli ultimi vent'anni ha collaborato con la Zia Fausta

Suor Bertilla con Vittore De Carli e Alessandra Bernasconi

Suor Bertilla con Vittore De Carli e Alessandra Bernasconi

Como, 31 luglio 2017 - Si prepara a tornare a Mumbai con un regalo davvero speciale suor Bertilla Capra, madre superiora del Vimala Dermatological Center, alla quale il cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro ha deciso di donare uno dei mattoni della Porta Santa, collocato in occasione del Giubileo del 2000 ed estratto nel 2015 in occasione dell’Anno Santo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco.

A consegnarlo nelle sue mani il presidente dell’Unitalsi Lombarda, Vittore De Carli, su delega dello stesso Comastri che ha voluto premiare l’impegno della religiosa bergamasca e delle sue consorelle delle Missionarie dell’Immacolata che dal 1948 sono impegnate in India nella cura dei lebbrosi e dei malati di tubercolosi. “Ringrazio il Santo Padre per questo dono così prezioso che non vedo l’ora di portare alle mie consorelle e ai nostri fratelli malati – ha ringraziato suor Bertilla – Al mio ritorno a Mumbai lo esporremo all’ingresso del nostro centro”. Suor Bertilla, 79 anni nata a Bagnatica in provincia di Bergamo, svolge ininterrottamente l’attività missionaria in India dal lontano 1970, dopo essersi diploma infermiera a Roma e aver sostenuto un corso per ostetrica alla clinica Mangiagalli di Milano.

Nella sua vita straordinaria la religiosa bergamasca ha conosciuto Madre Teresa di Calcutta con la quale ha collaborato, nel 1971, negli aiuti ai campi profughi sorti dopo lo scoppio della guerra tra Pakistan e Bangladesh, ha svolto la sua missione nella regione rurale dell’Andhra Pradesh nel sud del Paese e nel 1981 è arrivata a Mumbai, al Vimala Dermatological Center che è diventato il punto di riferimento per 13mila lebbrosi in uno dei quartieri più poveri della megalopoli. Oltre alla cura dei malati le Missionarie dell’Immacolata hanno creato anche un collegio per gli orfani e i figli dei pazienti, un ambulatorio con annesso un dispensario, un reparto di riabilitazione, una sartoria che confeziona sari e capi di abbigliamento la cui vendita permette di raccoglie fondi poi reimpiegati per il mantenimento della struttura.

Suor Bertilla in questi giorni si trova in Italia dov’è tornata per far visita ai suoi familiari e ai tanti amici che in questi anni l’hanno aiutata nelle sua attività missionaria. Purtroppo ad attenderla stavolta non c’era Fausta De Martini, la volontaria comasca con l’aiuto della quale negli ultimi vent’anni ha costruito lebbrosari, ospedali e orfanatrofi nella regione dell’Andra Pradesh. “Zia” Fausta, come tutti avevano imparato a conoscerla in India, è purtroppo scomparsa due mesi fa ma lo stesso suor Bertilla ha voluto far visita a Como per incontrare Alessandra Bernasconi, responsabile del settore Marketing del Casinò Campione d’Italia che negli ultimi anni ha sostenuto numerose iniziative di volontariato in India. Grazie all’aiuto della casa da gioco “Zia” Fausta e suor Bertilla hanno costruito l’ospedale e la scuola di Shantinagar, dove studiano oltre mille bambini poveri, il collegio di Kudapphà che accoglie 500 ragazze, la clinica di Vinukonda per malati terminali di Aids e l’orfanatrofio di Athanì che accoglie le bambine cieche abbandonate dalle loro famiglie.