Latte, via libera all'etichetta Made in Italy

A Como e Lecco sono censite 45mila mucche, capre e pecore, che ora possono firmare i loro formaggi

Un produttore di Coldiretti

Un produttore di Coldiretti

Como, 20 gennaio 2017 - Storico via libera all’indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari che pone finalmente fine all’inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, senza che questo sia stato fino ad ora riportato in etichetta. “Un provvedimento – sottolinea il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo - fortemente sostenuto dalla Coldiretti, che rappresenta un importante segnale di cambiamento a livello nazionale e comunitario. Il via libera risponde alle esigenze di trasparenza degli italiani, che secondo la consultazione pubblica online del Ministero delle politiche agricole, in più di 9 casi su 10, considerano molto importante che l’etichetta riporti il Paese d’origine del latte fresco e dei prodotti lattiero-caseari come yogurt e formaggi”. Il provvedimento riguarda l'indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari e prevede l'utilizzo in etichetta le diciture relative a paese di mungitura e paese di condizionamento o di trasformazione.

“Sono 15mila le mucche da latte presenti a Como e Lecco, ma anche 13mila pecore e 16mila capre – dice Interviene così Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco - Gli allevatori possono finalmente mettere la firma sulla propria produzione di latte, burro, formaggi e yogurt, che è garantita da livelli di sicurezza e qualità superiore grazie al sistema italiano di controlli realizzato dalla rete di veterinari più estesa d’Europa. L’obbligo di indicare l’origine in etichetta, salva dall’omologazione anche l’identità dei formaggi tradizionali censiti a livello locale, e tutelati perché realizzati secondo regole tramandate da generazioni che permettono anche di sostenere la straordinaria biodiversità delle razza bovine allevate a livello nazionale. Sono 15 quelli lariani, dalla Casoretta della Val d’Intelvi, al Fiorone della Valsassina”. Il provvedimento entrerà in vigore pienamente dopo novanta giorni dalla pubblicazione avvenuta il 19 gennaio anche se sarà possibile, per un periodo non superiore a 180 giorni, smaltire le scorte delle confezioni con il sistema di etichettatura precedente.