Fenegrò, il mistero della commercialista sparita da mesi con la figlia

Allarme della sorella. La casa vuota e a soqquadro

carabinieri al lavoro

carabinieri al lavoro

Fenegrò (Como), 12 gennaio 2018 - Sparita da settimane, forse da mesi, insieme alla figlia. È un mistero quello che si cela dietro la scomparsa di Michela Santoro, commercialista cinquantenne di cui nessuno ha più notizie. A lanciare l’allarme la sorella che lavora all’estero e che da tempo non sapeva più nulla né di lei né della nipote. Inutile chiamarla nella casa adibita anche a ufficio a Fenegrò, Como. Il telefono squillava a vuoto. Impossibile anche cercare di contattarla sul cellulare. Ora a bussare alla porta della casa che la donna condivideva con la figlia si sono presentati gli agenti della polizia municipale, ma anche a loro nessuno ha aperto. Sono entrati. L’abitazione era deserta, pieno di erbacce il piccolo giardino nascosto da una siepe così alta da renderlo invisibile dalla strada.

La sorpresa più grande è però arrivata quando vigili e carabinieri si sono introdotti all’interno dell’abitazione: oltre a non esserci traccia di madre e figlia, tutte le stanze della villetta erano a soqquadro. Cassetti e armadi aperti con abiti e suppellettili gettati per terra alla rinfusa, come se all’interno della casa si fosse introdotto qualcuno oppure come se chi vi abitava se ne fosse dovuto andare in tutta fretta. Un puzzle difficile da comporre quello su cui stanno lavorando gli inquirenti che dopo aver setacciato palmo a palmo la villetta di via XXV Aprile stanno scavando anche nel passato della donna, alla ricerca di una traccia utile per riuscire a capire che fine hanno fatto madre e figlia. Per riuscire a capire da quanto le due sono sparite potrebbero essere utili analisi sugli avanzi di cibo ritrovati all’interno del frigorifero, ma come è logico si indaga anche sui coltelli che sono stati repertati in attesa di scoprire a chi appartenevano e per quale motivo erano all’interno dell’abitazione. Gli inquirenti hanno informato la Procura di Como che dovrà decidere se e come proseguire nelle indagini.