Cocaina nel doppiofondo di un sedile dell'auto, due arresti al valico di Brogeda / VIDEO

L'auto è stata fermata e perquisita, dopo che i due uomini a bordo hanno mostrato nervosismo, creando sospetti nei finanzieri

Cocaina trovata nel doppiofondo di un sedile dell'auto

Cocaina trovata nel doppiofondo di un sedile dell'auto

Como, 26 agosto 2016 - Arrestati due dominicani diretti in Italia e sequestrato 1,2 kg di cocaina purissima, al valico autostradale di Brogeda. La droga viaggiava nascosta all’interno di un ingegnoso doppiofondo, ricavato nel sedile posteriore dell’autoveicolo Audi A4 Avant, attraverso la creazione di un vano di lamiera ad apertura meccanica.

Giovedì mattina alle 6:30, tra le migliaia di autoveicoli, provenienti dal nord Europa ed incolonnati alla frontiera, i finanzieri del Comando Provinciale di Como, in collaborazione con i funzionari doganali hanno fermato l’automobile condotta dal dominicano il quale viaggiava in compagnia di un connazionale. Presentatisi con scarno bagaglio, i due hanno dichiarato di voler trascorrere un periodo di vacanza in Italia ma il velato nervosismo ha insospettito i finanzieri del Gruppo di Ponte Chiasso in servizio al valico, i quali hanno deciso di sottoporre ad approfondita ispezione il veicolo alla “buca”, un’officina in dotazione alle Fiamme Gialle, dove sono entrati in azione i “cacciavitisti”, che hanno smontato e rimontato l’auto alla ricerca di doppifondi.

Nel frattempo, poiché l’intestatario dell’autoveicolo è risultato essere un cittadino italiano residente a La Spezia, sono stati chiamati i finanzieri della città ligure, che, a seguito di perquisizione domiciliare, hanno arrestato l’italiano e sequestrato circa gr 300 di cocaina. A Ponte Chiasso, l’ispezione all'auto condotta dai militari ha permesso di trovare nell’automobile un panetto di cocaina da 1,2 Kg occultato all’interno di un vano appositamente creato sotto al sedile posteriore. I due uomini sono stati arrestati per traffico internazionale di stupefacenti mentre è scattato il sequestro per l’autovettura, i tre telefoni cellulari ed il navigatore satellitare. La sostanza stupefacente, per effetto dei numerosi “tagli” che avrebbe potuto subire grazie all’elevato grado di purezza, una volta immessa sul mercato avrebbe fruttato circa 250mila euro.