Omicidio Molteni, si apre il processo: perizia psichiatrica per la moglie

Daniela Rho è accusata insieme all'ex amante di essere la mandate degli agguati

Il delitto di Alfio Molteni

Il delitto di Alfio Molteni

Carugo (Como), 4 luglio 2017 - Un processo frammentato, tra Corte d’Assise e rito abbreviato, ma in ogni caso rinviato al prossimo autunno. Ieri davanti al gup di Como Carlo Cecchetti, sono comparsi gli ultimi cinque imputati per l’omicidio di Alfio Molteni, l’architetto ucciso a 58 anni davanti alla sua abitazione di Carugo il 14 ottobre 2015. Ha scelto il rito abbreviato l’ex moglie Daniela Rho, 46 anni di Cabiate, e Giuseppe De Martino, 60 anni di Cesano Maderno, ultimo a essere raggiunto da ordinanza di custodia cautelare e accusato di aver accompagnato a Carugo gli esecutori materiali del delitto.

Tuttavia gli avvocati della Rho, detenuta al Bassone da ottobre scorso – Giuseppe Sassi ed Elena Pontello - ieri hanno prodotto una consulenza psichiatrica redatta dal criminologo Massimo Picozzi, secondo la quale Daniela Rho risulterebbe affetta da un lieve vizio di mente al momento dei fatti, relativo alla sua capacità di volere. Il gup ha quindi rinviato a metà settembre per la nomina del perito, a cui farà seguito lo svolgimento dell’incarico e, solo successivamente il processo per entrambi gli imputati che hanno scelto il rito alternativo.

Diversa la strada processuale per Alberto Brivio, 49 anni, commercialista dell’azienda della famiglia Rho e all’epoca amante della Rho, così come per Vincenzo Scovazzo, 55 anni di Cesano Maderno, ritenuto l’esecutore materiale di quella gambizzazione degenerata in omicidio, atto intimidatorio andato molto la di là delle intenzioni. Entrambi gli avvocati, Aldo Turconi e Luca Valaguzza, hanno chiesto il non luogo a procedere, che si è tradotto in un rinvio a giudizio davanti alla Corte d’Assise a partire da fine ottobre. 

Nello stesso processo, sarà giudicato anche Giovanni Terenghi,58 anni, investigatore privato di Molteno, ingaggiato dalla Rho, accusato di alcuni episodi avvenuti a margine della lunga sequenza di minacce e incursioni organizzate nei mesi precedenti ai danni di Molteni: concorso in stalking, concorso calunnia per aver tentato di denunciare falsamente un inesistente possesso di droga da parte dell’architetto, e concorso nell’incendio doloso dell’auto. Anche il suo legale, Paolo Camporini, aveva chiesto il non luogo a procedere.