Ai Corni di Canzo e in Valsolda le sentinelle silenziose di Ersaf

Si chiamano ecocontatori e sono postazioni che da un anno registrano i passaggi di persone lungo i sentieri

Gli ecocontatori installati nelle foreste

Gli ecocontatori installati nelle foreste

Canzo, 7 febbraio 2017 - Sono venti occhi nascosti tra le fronde, venti osservatori all’opera ventiquattro ore su ventiquattro, di quanto avviene nei boschi. Si chiamano “ecocontatori”, vale a dire centraline a sensore piroelettrico o a lastra acustica, e sono stati collocati – a partire dal 2009 – da Ersaf in otto foreste regionali. Servono a registrare il numero dei visitatori, per quantificare la fruizione dei boschi e orientare eventuali interventi di sistemazione e miglioramento delle strutture esistenti, a partire dai sentieri. Nel Comasco ce ne sono cinque ai Corni di Canzo e due in Valsolda, poi nella Foresta Gardesana occidentale a Brescia, ad Azzaredo Casù e Valle di Freddo nella Bergamasca, a Foppabona tra Lecco e Bergamo, in Val Masino e in Val Lesina a Sondrio. Cosa hanno visto questi occhi? Ci sono sentieri in Val Masino dove passano di media, nei giorni festivi, oltre 1500 persone, e 832 nei giorni feriali. Altri sono pressoché sconosciuti: tre-quattro persone di media al giorno, non di più. Alcuni elementi sono scontati: nei sentieri notoriamente turistici passa gente, altri sono per così dire periferici. Ma nessuno finora aveva contato gli escursionisti, ora per ora, giorno per giorno. I dati di maggiore affluenza del 2016 sono stati registrati in Val di Mello e lungo i principali sentieri della Foresta Corni di Canzo, con un valore massimo di 63mila e 660 passaggi all’anno lungo il percorso Fonti di Gajum/Prim’Alpe in Val Ravella. I 3-4 passaggi rilevati in Valsolda sono nel punto più remoto della Riserva Valsolda, nel cuore della parte integrale dove l’escursionista può attraversare l’area protetta esclusivamente sul sentiero.