Campione d'Italia, la crisi del Casinò: annunciati 156 esuberi

L’assemblea dei soci ha deliberato un piano "lacrime e sangue" che prevede 156 esuberi

Il sindaco Salmoiraghi

Il sindaco Salmoiraghi

Campione d'Italia (Como), 10 febbraio 2018 - Tempi duri, anzi durissimi al Casinò Campione d’Italia. L’assemblea dei soci che si è riunita l’altro giorno ha infatti deliberato un piano lacrime e sangue che prevede 156 esuberi, pari a quasi un terzo dei 500 dipendenti della casa da gioco. «Mi auguro che saranno trovati gli accordi perché nessuno rimanga a casa – spiega il sindaco, Roberto Salmoiraghi – Abbiamo la necessità di mettere in equilibrio il sistema e questo obiettivo si può raggiungere solo riducendo i costi di Comune e Casinò e, congiuntamente, aumentando i ricavi della Casa da gioco». Una corsa contro il tempo per presentare i conti in regola alla Corte dei Conti e al Tribunale di Como dove, il prossimo 12 marzo, verrà discussa l’istanza di fallimento del Casinò secondo la richiesta presentata dalla Procura di Como.

«Sono convinto che in tutti prevarrà il buonsenso e che tutti ci metteremo al tavolo per trovare soluzioni che siano le meno dolorose possibili – prosegue il sindaco – La prossima scadenza è il 12 marzo, la Corte dei Conti ci comunicherà quanto tempo avremo a disposizione per presentare gli atti amministrativi e le proposte di riequilibrio». La Rsu della casa da gioco, nel corso di un incontro con l’amministratore unico, Marco Ambrosini, ha ribadito la necessità di prorogare l’accordo vigente sulla riduzione del costo del lavoro e chiesto un tavolo unitario in cui discutere, con le rappresentanze sindacali, del futuro di Comune e Casinò.