Elezioni comunali, fumata nera per il ballottaggio: tutti correranno da soli

Niente apparentamenti a Como, Erba e Cantù

Roberta Marzorati e Maurizio Traglio

Roberta Marzorati e Maurizio Traglio

Como, 20 giugno 2017 - Tutto come al primo turno. È fumata nera sugli apparentamenti nelle tre città che torneranno al voto domenica, in particolare nel capoluogo dove fino all’ultimo il Centrosinistra aveva sperato di raggiungere l’accordo con la lista «Civitas» di Bruno Magatti. Invece ognuno si terrà i suoi voti, o almeno questo è il rischio visto che in casa del Pd si augurano che alla fine gli elettori di Magatti si rechino lo stesso alle urne per votare Maurizio Traglio. «La nostra porta è sempre aperta – ha spiegato ieri il candidato di Centrosinistra, presentando Roberta Marzorati che in caso di vittoria sarà assessore alla Famiglia e siederà in giunta insieme a Vittorio Nessi, Barbara Minghetti e Angelo Monti – in questi mesi ho cercato di fare un ragionamento sui contenuti e sulle persone più adatte a portare avanti un programma di cui io sarò garante». Buone intenzioni che però non hanno convinto Bruno Magatti corteggiato anche dal segretario regionale del Pd, Alessandro Alfieri, che almeno in un paio di occasioni era venuto in città per avere un colloquio con lui. Senza apparentamento ufficiale la speranza è riuscire ad ottenere, da qui a sabato prossimo quando scatterà il silenzio elettorale, almeno una dichiarazione di Magatti a favore di Traglio.

Decisamente più rilassata l’atmosfera in casa del Centrodestra, dove la preoccupazione principale di Mario Landriscina sarà quella di richiamare al voto gli elettori che già si sono espressi dieci giorni fa. Fumata nera sugli apparentamenti anche a Cantù dove il Centrosinistra, almeno nella sua componente civica, è stato vicinissimo a convolare a nozze con Lavori in Corso. Francesco Pavesi, vicesindaco uscente e candidato per la lista civica che da cinque anni governa la città, aveva scartato fin da subito l’ipotesi di un apparentamento con il Pd, visto che lo stato del suo movimento vieta alleanze con i partiti, ma aveva lasciato la porta aperta a Vola Cantù, la lista che al primo turno ha sostenuto Alberto Novati.

«Con profondo rammarico il direttivo del Partito democratico di Cantù si è riunito per valutare la posizione da assumere in vista del prossimo ballottaggio – si legge in un comunicato diffuso - È stata ribadita la convinzione che la forma dell’apparentamento tra Lavori in Corso e centrosinistra rappresentasse la più razionale soluzione, il miglior strumento per giungere all’obiettivo di unirci e sconfiggere la destra cittadina. Dobbiamo registrate con grande rammarico che da parte di Lavori in Corso non vi è stata la disponibilità ad accogliere in un accordo politico d’alleanza l’intera coalizione del centrosinistra, Partito democratico e lista Vola Cantù. Quindi, così stante la situazione, come Partito democratico non daremo alcuna indicazione di voto. I nostri elettori sono cittadini liberi di esprimersi come preferiscono». Parole che rendono difficile, se non impossibile la rimonta di Francesco Pavesi che deve recuperare al suo avversario, Edgardo Arosio, quasi il 30% della preferenze. 

A Erba il derby è tutto interno al Centrodestra, tra Claudio Ghislanzoni e Veronica Airoldi, e quindi gli apparentamenti con Centrosinistra e M5S erano esclusi fin dall’inizio, ma lo stesso questi due schieramenti peseranno eccome al ballottaggio, anzi insieme alla lista Democrazia Partecipata di Doriano Torchio rischiano di essere il vero ago della bilancia.