Ponti e tunnel per superare i fiordi: il miracolo norvegese parla italiano

Como, Arianna Minoretti lavora al superprogetto da quattro anni

Arianna Minoretti

Arianna Minoretti

Como, 15 dicembre 2017 - Porta la firma della giovane ingegnere comasca Arianna Minoretti il progetto della più grande infrastruttura pubblica ma realizzata in Norvegia e forse anche in Europa. Si tratta di un sistema di ponti e tunnel lungo un migliaio di chilometri in grado di collegare tra di loro la parte Nord e la parte Sud del Paese nordico, attraversando ben sette fiordi. Oggi per andare dal porto di Kristiansand fino a Trondheim, nell’estremo Nord, occorrono non meno di 21 ore, tutto tempo da trascorrere in auto e sui traghetti. Grazie alla nuova infrastruttura si impiegherà la metà del tempo e, soprattutto, non si dovrà mai abbandonare l’automobile.

Punto di forza del progetto, che è stato firmato da un pool di ingegneri e di architetti arrivati in Norvegia da Paesi di tutto il mondo, è il sistema di ponti sommersi che verranno ancorati al letto dei fiordi, a una profondità di una trentina di metri. Abbastanza per non subire la turbolenza dei venti che spazzano le acque in superficie e i rigori invernali che trasformano i fiordi in gole di ghiaccio. Un miracolo dell’ingegneria, studiato per essere al sicuro anche dalle chiglie delle navi da crociera e dei traghetti, che durante la bella stagione continueranno a navigare stracolme di turisti alla scoperta delle bellezze della Norvegia.

Per mettere d'accordo natura e automobilisti sarà necessario investire 25 miliardi di euro, ma la Norvegia da anni sta lavorando alla copertura finanziaria dell’infrastruttura che verrà finanziata attraverso gli utili delle concessioni petrolifere. Una bella responsabilità per Arianna Minoretti, che per seguire il progetto che vale una vita ha lasciato l’Italia nel 2013. Ad assumerla quattro anni fa è stato direttamente il Governo Norvegese attraverso un bando pubblico internazionale pubblicato su Internet, a cui la comasca ha risposto dopo la laurea in ingegneria civile conseguita al Politecnico di Milano e una decina d’anni passati a progettare ponti e interventi su edifici tra l’Italia e la Spagna. Così la giovane ingegnere di soli 38 anni, che probabilmente nel Bel Paese sarebbe stata condizionata a un praticantato ancora molto lungo, è riuscita a bruciare le tappe approdando alla nomina di capo progetto. Praticamente un paradosso se si pensa che Arianna Minoretti, perfetto esempio di cervello in fuga, ha preferito la Norvegia alla sua Como dove sono impegnati dal 2009 a costruire un sistema di paratie sul lungolago lungo neppure un chilometro ben lungi dall’essere concluso.

«Mi considero fortunata – ha dichiarato Arianna Minoretti – per aver avuto questa straordinaria opportunità: in Italia progetti così avveniristici al momento sono impensabili». La Norvegia conta di terminare la sua «Autostrada del Sole» entro il 2035: chissà che allora l’ingegnere dei record non decida di dare una mano a risolvere i problemi della sua città. Per lei che ormai si è abituata a tenere a bada le tempeste sul mare del Nord le piene del lago saranno poco più di una bazzecola.