Guanti nella gola, anziana soffocata: il giallo scuote la casa di riposo

Como, la 91enne non era autosufficiente. La Procura: autopsia

La salma della donna viene portata via dalla casa di riposo (Cusa)

La salma della donna viene portata via dalla casa di riposo (Cusa)

Como, 26 settembre 2017 - Un paio di guanti di lattice infilati nel cavo orale, compatibili con una morte per soffocamento. È stata trovata così, nel tardo pomeriggio di domenica, Dolores De Bernardi, 91 anni, da anni ricoverata nella casa di riposo Don Guanella di via Tommaso Grossi, a Como.

Inferma, con gravi deficit di autosufficienza anche cognitiva, tali da rendere necessaria tempo fa la nomina di un amministratore di sostegno, la donna era allettata e priva di autosufficienza, al punto da dover essere seguita dagli operatori anche per la nutrizione. Eppure, secondo l’ipotesi di omicidio su cui sta lavorando la Squadra mobile della Questura di Como, coordinata dal sostituto procuratore Simona De Salvo, la sua morte sarebbe stata la conseguenza di un’aggressione, o comunque di un gesto compiuto da terze persone. Le certezze sono ancora poche, e solo l’autopsia, che sarà svolta nelle prossime ore dal medico legale Giovanni Scola, potrà stabilire se la morte dell’anziana donna sia stata effettivamente causata da quel paio di guanti che aveva nel cavo orale, e che le hanno impedito di respirare anche attraverso le vie nasali. Oppure se il decesso ha seguito altre strade. Per il momento, non si sa nemmeno a che ora le siano stati infilati quei guanti. È stata trovata dal personale sanitario nel tardo pomeriggio di domenica, tra le 18 e le 18.30. Subito è stata chiamata la polizia, ma gli accertamenti per escludere altre possibilità e arrivare a orientarsi verso un possibile omicidio, sono proseguiti a lungo. Un gesto volontario della donna, se anche se per assurdo fosse entrata in possesso di quei guanti, sembra molto improbabile, date le condizioni fisiche e mentali in cui si trovava da tempo.

Allo stesso tempo non sono stati trovati segni di violenza evidenti sul corpo. Rimanevano quei due guanti appallottolati, che in un adulto autosufficiente non avrebbero probabilmente causato gravi conseguenze, ma che in una donna di quell’età, e con quelle fragilità, potrebbero essere stati determinanti. Per il momento le indagini procedono contro ignoti e non ci sono sospettati. Sono state ascoltate diverse persone all’interno del ricovero Don Guanella, a partire dal personale sanitario, ma per il momento non c’è un particolare orientamento verso qualcuno che potrebbe aver avuto dei motivi, anche banali, per aggredire l’anziana. Nel reparto che da anni la ospitava, sono ricoverate parecchie altre persone molto avanti con l’età, spesso affette da problemi fisici o di demenza senile, tali da richiedere una assistenza costante, anche se la lucidità e il livello di autosufficienza non sono uguali per tutti. Ma ora, il primo e fondamentale passaggio sarà quello di avere certezza che si tratti di un omicidio.