Gioielli e soldi spariti dal conto: un ex bancario finisce nei guai

La Procura: l’anziana è stata raggirata, va processato

Il Tribunale di Como (Cusa)

Il Tribunale di Como (Cusa)

Como, 25 settembre 2017 - Orologi, gioielli, assegni e denaro prelevati dal conto, persino un lingottino d’oro. Un piccolo patrimonio di proprietà di un’anziana che potrebbe essere entrato nella disponibilità di G.V., 61 anni di Como, ex dipendente di banca, accusato di circonvenzione di incapace, e per il quale ora il sostituto procuratore di Como Simona De Salvo ha chiesto il rinvio a giudizio.

Le indagini su di lui sono durate circa un anno, scaturite dalla denuncia dei familiari della donna, una novantottenne che aveva il conto corrente nella filiale di un istituto di credito in città in cui lavorava G.V. All’improvviso non erano riusciti più a trovare alcuni gioielli che l’anziana possedeva da anni, custoditi in casa, così come non giustificavano una serie di prelievi dal suo conto corrente. Hanno quindi incaricato un avvocato di depositare un esposto, nel quale si chiedeva di ricostruire quale fine avessero fatto quei beni. Le attenzioni degli inquirenti si sono quindi concentrate sul dipendente della filiale di cui la donna era cliente e conosciuto di recente. Con l’impiegato di banca, era infatti entrata in confidenza solo negli ultimi tempi, quando era rimasta vedova e si era trovata ad affrontare un periodo particolarmente difficile, con tutta la sua vulnerabilità e i suoi timori, trovando in lui un punto di riferimento. Tuttavia, secondo le accuse, nello stesso periodo sarebbero anche iniziati gli ammanchi, che ben presto sono stati ricondotti al sessantunenne, dopo una serie di accertamenti svolti dai militari del Gruppo Como della Guardia di finanza.

Già un anno fa, erano stati fatti alcuni sequestri a carico di G.V., nel frattempo diventato ex dipendente dopo essere stato raggiunto da un provvedimento dello stesso istituto di credito. Tra questi, una Mini Cooper quasi nuova, del valore di 20mila euro, che risulterebbe pagata con assegni firmati dall’anziana donna. Nella sua abitazione erano state trovate cinque pietre preziose, un paio di anelli, vari pezzi di argenteria, bracciali in oro, orologi e un lingottino. In alcuni casi, G.V. avrebbe ammesso che erano di proprietà dell’anziana, dicendo tuttavia che gli erano stati regalati. Nei mesi successivi la Gdf ha svolto verifiche su quelle disponibilità, sfociate ora nella richiesta di processo depositata dal magistrato. La donna nel frattempo è deceduta, ma il procedimento giudiziario andrà comunque avanti.