Como, 12 giugno 2014 - Per lavorare, ha scelto la strada. Non solo: il centro abitato, a ridosso della frontiera e soprattutto della parrocchia di Chiasso. Si è piazzata in un punto dove poteva essere notata dai passanti, ma senza dare troppo nell’occhio. Seduta su una panchina, in abiti succinti, attenta a richiamare l’attenzione dei passanti. Non certo quella della pattuglia della polizia di frontiera, che tuttavia l’ha notata subito. La donna, una nigeriana di 25 anni, residente in provincia di Napoli, sposata con un italiano, si era scelta il suo angolino dal quale esercitare la prostituzione, e crearsi un giro di clientela di passaggio lungo il confine, sempre trafficatissimo. In pieno giorno, soprattutto. Per capire se i loro sospetti erano fondati, un agente in borghese si è avvicinato martedì mezzogiorno alla donna, seduta su una panchina in piazzale Anna Frank, nel giardinetto accanto alla parrocchia.

A quell’uomo, che lei ha subito inteso come un potenziale cliente, ha proposto un rapporto sessuale al prezzo di 100 euro, da consumare nei boschi della spina verde. Aveva già pensato al luogo, senza scomodare camere di hotel o sconfinare in Canton Ticino, e senza costi aggiuntivi per il cliente.
Non è andata così. L’agente si è identificato, e la giovane donna è stata portata negli uffici della polizia di frontiera. Qui i poliziotti l’hanno fotosegnalata, perché era sprovvista di documenti, ma dall’interrogazione dell’Afis, la banca dati delle impronte digitali, è risultata essere regolarmente residente in Italia, anche se a centinaia di chilometri di distanza, sposata e con tutti i documenti di identità a suo tempo rilasciati. Gli agenti l’hanno denunciata solo per mancata esibizione di documenti di identità, che costituisce un onere per tutti i cittadini stranieri, ed è stata proposta al Questore di Como l’emissione nei suoi confronti di un foglio di via obbligatorio per allontanarla dalla città. Nel frattempo è stata allontanata dalla panchina che si era scelta per lavorare, con una modalità decisamente anomala.

Per il luogo, a ridosso del centro abitato, della frontiera e dei posti di controllo e transito di forze dell’ordine. Per la modalità: a mezzogiorno, su una panchina accanto alla chiesa, cercando di richiamare l’attenzione dei passanti e sperando nell’interesse e nella disponibilità di un’auto con cui andare fino alla Spina Verde. Non sapeva forse che a pochi metri di distanza, passato il confine, ragazze come lei offrono le stesse prestazioni a prezzi decisamente più contenuti, con il confort di un locale pubblico e di stanze in cui appartarsi, a ogni ora.  Forse su quella panchina non ci tornerà, ma questo intoppo è difficile che l’abbia fatta desistere dal proseguire nel suo intento.