Como, 26 marzo 2014 - Un incidente ribaltato nell’attribuzione di responsabilità, per dare ragione al figlio a discapito di un automobilista che, al contrario, aveva fatto di tutto per evitare lo scontro. L’episodio, che risale al novembre 2012, coinvolge il medico della Questura di Como, Angela Napolitano, 44 anni. Indagata per falso e calunnia, è ora destinataria di una richiesta di misura cautelare di sospensione dal servizio, sulla quale il Gip Maria Luisa Lo Gatto si esprimerà domani, al termine dell’interrogatorio previsto per legge.

Davanti alla notifica del provvedimento, che accusa il medico in concorso con il dirigente Patrizio Compostella e il vice comandante Gian Piero Pisani, la Napolitano ha avuto un malore. Secondo quanto contestato dalle indagini, avrebbe chiesto ai colleghi di intervenire sugli agenti in servizio in giorno dell’incidente, per impedire che il rilievo dell’incidente attribuisse la responsabilità al figlio, che stava viaggiando in bicicletta con due amici, a velocità elevata in discesa e in contromano, fino a scontrarsi con un’auto. Il conducente, vedendo arrivare i ragazzi, era riuscito anche a fermarsi a lato della strada, notando in tempo la condotta pericolosa di chi gli arrivava contro.

Tuttavia, Pisani sarebbe intervenuto sugli agenti in pattuglia e «inducendoli in errore», chiedendo di non concludere il verbale e di non attribuire responsabilità al ragazzo, contrariamente a quanto rilevato dai poliziotti: il tutto facendo leva sulla sua maggiore esperienza e prospettando la necessità di prevenire eventuali criticità. Un mese dopo, l’atto vistato dal dirigente Patrizio Compostella, escludeva la responsabilità del ragazzo. Ma per l’automobilista non è finita qui: oltre a vedersi addossata una responsabilità che di fatto non avrebbe avuto, è stato destinatario sei mesi dopo di una richiesta alla Motorizzazione Civile – che gli inquirenti ritengono ingiustificata - di revisione della patente per inidoneità, anche in questo caso firmata dal dirigente della Stradale.

Secondo le ipotesi di reato, questo provvedimento doveva servire a rafforzare le ipotesi di responsabilità del conducente che, affetto da una lieve invalidità a una gamba, ma dichiarato del tutto idoneo alla guida, veniva accusato di non aver utilizzato un’auto con cambio automatico. Infine Pisani, la Napolitano e il marito, Andrea Montella, 47 anni, sono accusati di calunnia per aver rispettivamente redatto il verbale e querelato l’automobilista, per le lesioni colpose rimediate dal ragazzo, pur consapevoli che invece l’uomo era esente da responsabilità in quanto accaduto. Fatto aggravato per la Napolitano, che avrebbe agito nel suo ruolo ruolo di funzionario pubblico. Domani il Gip, in base anche agli interrogatori, prenderà un provvedimento sul medico della Polizia Stradale di Como.

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