Como, 26 marzo 2014 - Perquisizioni nelle abitazioni dei 24 indagati, in Questura e al comando di Polizia Locale di Como. Ieri, la notifica delle cinque misure di custodia cautelare, delle quattro richieste di sospensione dai pubblici uffici e degli avvisi di garanzia, è stata contestuale alla ricerca di ulteriore documentazione alla quale gli inquirenti, che hanno lavorato nel massimo riserbo, non avevano potuto accedere. Sulla scorta di quanto acquisito ieri, gli accertamenti potrebbero avere altri sviluppi. Coordinati dal sostituto procuratore di Como Massimo Astori, gli agenti della Sezione di Polizia Giudiziaria della stessa Stradale, hanno lavorato sulle intercettazioni, ma anche sulla documentazioni facilmente accessibile all’interno dell’ufficio. Per esempio, per ricostruire le numerose multe annullate ai colleghi: una serie attribuite al solo Pisani, altre ai poliziotti in servizio, che alla fine del turno trovavano le multe sul cruscotto delle loro auto parcheggiate in via Italia Libera.

Per quanto riguarda il vice comandante, le accuse parlano di contravvenzioni prese con la sua auto, evitando di pagarle utilizzando atti pubblici falsi. Una sanzione da 70 presa a Meda nel settembre 2012, per la quale Patrizio Compostella, il dirigente, avrebbe attestato che il veicolo era stato utilizzato per compiti istituzionali, nonostante Pisani fosse di riposo. Situazioni simili per le altre ammende: 168 euro a Pavia a febbraio 2013, 74 a Paderno Dugnano nello stesso periodo, 159 a Pavia a dicembre 2011. A marzo 2012 la Polizia Locale aveva multato sei auto degli agenti in via Italia Libera per divieto di sosta, 39 euro a violazione, ma Compostella le avrebbe giustificate come impegnate per lavoro, pur essendo veicoli privati. Situazione che si sarebbe ripetuta un anno dopo in sei circostanze, tra febbraio e marzo: accusa che in questo caso coinvolge Davide Gaspa, 48 anni, Commissario aggiunto della Polizia Locale di Como, responsabile dell’ufficio verbali, per il quale è stata chiesta la sospensione dal servizio. Anche lui, sarà interrogato domani dal gip, che deciderà se applicare la misura. A Pisani, l’ordinanza di custodia cautelare contesta anche alcune condotte di peculato.

La prima risale a settembre scorso, quando avrebbe chiesto a un suo agente di indossare abiti civili al posto dell’uniforme, per farsi accompagnare con un’auto di servizio dapprima a Cantù a prendere il figlio, e poi a Blevio, in un resort dove stava lavorando il cast di “Top Gear”: in divisa, assieme al figlio, si sarebbe presentato agli attori, per ottenere gli autografi. In un’altra occasione Pisani si sarebbe fatto accompagnare al funerale di un conoscente, mentre un terzo episodio contestato riguarda le deviazioni verso ristoranti e aeroporto, che Pisani e Compostella si sarebbero concessi con l’auto di servizio dopo un impegno di lavoro a Pavia.  «Appresa la notizia della vicenda giudiziaria che ha coinvolto i colleghi della locale Polizia Stradale – hanno commentato ieri i segretari provinciali del Siulp, Paolo Tabbacco e del Sap, Ernesto Molteni -, che rappresentano la quasi totalità dei poliziotti in Provincia di Como, esprimono vicinanza e solidarietà ai colleghi coinvolti, sicuri che potranno dimostrare la loro estraneità ai fatti, pur non conoscendo allo stato attuale le motivazioni che hanno portato a tali provvedimenti. Altresì ribadiscono la piena fiducia nel lavoro della magistratura comasca».