Mozzate (Como), 21 marzo 2014 - Mentre Dritan Demiraj viene trasferito a Como, la Procura dispone ulteriori accertamenti tecnici sulla sua auto. Il ventottenne albanese, in carcere per aver confessato l’omicidio della sua ex compagna Lidia Nusdorfi, avvenuto a Mozzate la sera del 1° marzo scorso è stato trasferito da Rimini al carcere Bassone di Como, a disposizione degli inquirenti e più vicino a luogo in cui sarà processato. Tuttavia le indagini sull’omicidio sono ancora in buona parte in corso, definite solo nella parte che riguarda l’esecuzione materiale dell’omicidio di Lidia, unico aspetto sul quale Dritan Demiraj ha reso confessione, pur senza entrare in una serie di dettagli. 

L’aspetto sul quale ora si stanno concentrando le attenzioni dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Como, è la scomparsa di Silvio Mannina, trentenne originario di Castano Primo, senza dimora fissa, ultimo frequentatore della vittima fino a un paio di settimane prima del delitto, sparito dal 28 febbraio, giorno precedente l’omicidio. L’uomo che Lidia era convinta di dove rincontrare in stazione, dove è arrivata senza alcun timore. Tra una settimana, gli inquirenti svolgeranno una serie di rilievi tecnici sulla Lancia Y utilizzata da Demiraj per andare e tornare da Rimini a Mozzate, e in particolare sugli oggetti al suo interno. Per questo, è stato notificato uno specifico decreto di sequestro relativo a ogni “bene mobile” presente all’interno del veicolo, che si trova tuttora dai carabinieri di Rimini.

Saranno dunque rilievi alla ricerca di tracce di qualunque genere – da quelle ematiche fino alle dattiloscopiche – che con ogni probabilità dovranno essere messe in relazione con la scomparsa di Mannina. Su di lui sono aperte tutte le ipotesi, dall’allontanamento per motivi ignoti, fino a un decesso. Tra gli accertamenti, potrebbe dunque rientrare la ricerca di tracce del trentenne sull’auto in uso a Dritan. 

Un’ipotesi tutt’altro che remota, visto che l’attuale compagna dell’albanese – Monica Sanchi, riminese di 36 anni, indagata a piede libero per favoreggiamento – avrebbe avuto contatti in Facebook con Mannina fino appunto al 28 febbraio. Una circostanza che lei nega, sostenendo che anche Dritan aveva accesso al suo profilo. È però certo che l’ultimo messaggio inviato dallo scomparso, parla di un appuntamento a Rimini con lei, chiunque fosse il suo interlocutore dall’altro lato del computer.