Mozzate (Como), 5 marzo 2014 - Resta in carcere Dritan Demiraj, mentre esce Massimo Mengoni. Diversi destini per i due protagonisti dell'omicidio di Lidia Nusdorfi, 35 anni uccisa sabato sera a coltellate nel sottopassaggio della stazione di Mozzate (Como): il 29enne albanese, ex compagno della donna e killer reo confesso, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip, mentre il suo datore di lavoro - l'uomo che gli fornì un finto alibi - è stato rilasciato con obbligo di firma.

LA RICOSTRUZIONE - Dalle informazioni fornite dall'attuale compagna di Demiraj i carabinieri di Rimini hanno ricostruito movimenti e orari di sabato, giorno del delitto. Dalla Riviera sono partite tre persone attorno alle 13: Demiraj, la sua compagna e una terza persona. Arrivano a Milano e poi si avviano in autostrada verso Mozzate. Una volta arrivati nel parcheggio della stazione, Demiraj scende dall’auto e si allontana, l’altro albanese scende ma resta vicino alla macchina e la donna resta seduta nella vettura. Dopo qualche minuto torna in auto e ripartono: intanto aveva ucciso Lidia.