Como, 24 gennaio 2013 - E' di quattordici arresti il bilancio dell'operazione dei carabinieri che ha smantellato un’organizzazione accusata di aver messo controllato e gestito la prostituzione tra la provincia di Como e quella di Monza. Tra gli arrestati sono emerse anche responsabilità nell’omicidio di un albanese a Seveso e un agguato fallito in provincia di Como ai danni di un altro albanese.

Gli sfruttatori “compravano” le ragazze in Albania, le portavano in Italia e poi le costringevano a prostituirsi. I malviventi sono albanesi fra i 22 e i 40 anni, residenti fra Como, Monza e Milano, con precedenti penali alle spalle. La banda era ben organizzata, con una gerarchia interna e una chiara suddivisione dei compiti, a cominciare dall'individuazione delle ragazze direttamente in Albania o Romania da mandare in Italia per farle prostituire, il trasferimento dai loro paesi, il reperimento degli appartamenti dove farle vivere e l'accompagnamento (anche forzato) sul "posto di lavoro", in Brianza e nel comasco.

Le ragazze inoltre, erano obbligate a controllare il loro "territorio", impedendo ad altre prostitute non aderenti alle bande di lavorarvi, a meno che non pagassero dei veri e propri affitti. Gli sfruttatori inoltre, non disdegnavano nemmeno i furti in appartamento. A loro, grazie al lavoro degli investigatori, sono stati ricondotti numerosi colpi in abitazioni delle Province di Como, Monza, Sondrio, Verona e Brescia tra agosto e novembre 2013. L'indagine è stata coordinata dalle Procure di Como e Monza e dei carabinieri di Cantu' e Turate. Identificati anche alcuni clienti abituali.