Zelbio, 7 gennaio 2014 - E' stato inghiottito dal torrente e trascinato in un anfratto dentro la grotta Tacchi, sulle montagne del Triangolo Lariano nel Comasco. E' morto a 250 metri dall'ingresso della caverna, Gianluca Girotto, 46 anni, di Aosta, lo speleologo che era disperso da domenica pomeriggio nella cavità carsica che si apre a poca distanza dal centro del piccolo paese di Zelbio, sulle montagne fra i due rami del lago di Como. Il corso d'acqua gonfiato dalle forti piogge dei giorni scorsi si è rivelato una trappola mortale. Era pomeriggio inoltrato, domenica, quando i compagni del Gruppo speleo del Cai della Valle d'Aosta che erano con lui l’hanno visto inciampare e precipitare a testa in giù per tre metri nell’acqua di un torrente sotterraneo. Non ha potuto fare nulla. Poteva essere, il suo, il banale incidente che capita a chi frequenta le grotte. Invece si è trasformato in tragedia.

"L'acqua era di una violenza mai vista. Anche quando i nostri colleghi sono entrati nel torrente con la muta abbiamo dovuto legarli altrimenti sarebbero spariti anche loro - racconta uno dei soccorritori della Delegazione speleo lombarda" e "XIX delegazione alpina lariana coordinata dal presidente Antonio Fumagalli - A distanza di cento metri sentivamo il rombo dell'acqua. Come quando la metropolitana sta per uscire dal tunnel".

L'allerta era scattata domenica nel tardo pomeriggio. Uno degli speleo valdostani è riuscito a guadagnare l'uscita e dare l'allarme. Gli uomini del soccorso erano saliti in forza a Zelbio nel tentativo di portarlo in salvo. Ci avevano creduto. Purtroppo dopo qualche ora di intervento è stato chiaro che là sotto, a metri di profondità la tragedia si era già consumata. Le speranze di trovarlo ancora in vita erano ormai scomparse intorno all’una di notte quando il corpo era stato individuato un metro sotto il livello dell’acqua nel punto in cui si era incastrato dopo la caduta. Alle 4.40 il corpo è stato portato in superficie.

"Ci siamo rimasti male perchè non se l'è andata a cercare. Tutti ci siamo trovati in situazioni in cui capita di pensare "Provo e vediamo come va". Non era questo il caso". Conosciuta ed esplorata fin dagli anni Trenta la grotta Tacchi fa parte dell’ormai celebre sistema carsico del Pian del Tivano e di quella Valle del Nosè, che, dopo le scoperte effettuate negli ultimi anni, è diventato un celebre complesso carsico conosciuto più lungo d’Italia, con i suoi 58 chilometri di sviluppo. Utilizzata anche per i corsi di speleo richiama un gran numero di appassionati anche dall'estero.

di Federico Magni