Gera Lario (Como), 6 gennaio 2014 - Verifiche porta a porta nella zona in cui è stato trovato in fin di vita Alfredo Sandrini, il quarantenne di Sorico ucciso da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi venerdì sera, mentre percorreva la pista ciclabile lungo il lago. I Carabinieri di Menaggio e del Reparto Investigativo di Como, fin dalle ore successive l’omicidio hanno passato in rassegna la abitazioni della zona circostante, per individuare il punto dell’aggressione ma anche per cercare ulteriori testimoni, o anche tracce utili a capire cosa fosse accaduto e dove. A distanza di quarantotto ore dal delitto, si spera anche che qualcuno si faccia avanti con testimonianze utili. In attesa dell’autopsia, che si svolgerà domani, ancora non è chiara la direzione dei colpi che hanno raggiunto Sandrini, e che potrebbero essere giunti da due direzioni, sia anteriore che posteriore.

L’uomo è stato trovato a terra, accanto alla sua bicicletta, verso le 22 di venerdì sera, dai soccorritori del 1118, intervenuti assieme ai carabinieri di Dongo, su segnalazione di una donna che ha sentito le grida di dolore di Sandrini. Insanguinato nella parte dell’addome, è stato portato all’ospedale di Gravedona, dove i primi accertamenti hanno rivelato che era stato raggiunto da alcuni colpi di pistola o fucile di piccolo calibro. L’uomo, nelle due ore passate tra il suo arrivo in ospedale e il decesso, avvenuto mentre i medici lo stavano preparando all’intervento, non ha voluto dire nulla di ciò che gli era accaduto, se non che gli avevano sparato: questo suo atteggiamento, è uno dei dettagli su cui ragionano gli inquirenti per ipotizzare cosa stesse facendo quando è stato raggiunto dalle ogive che lo hanno ucciso.

Precedenti per furto e un affidamento ai servizi sociali che gli imponeva di rientrare a casa entro le 23, viaggiava in bicicletta senza nulla con sé, se non il telefono cellulare, che aveva ancora addosso. Nei dintorni, i carabinieri non hanno trovato nulla di riconducibile a lui: uno zaino, un marsupio o un portafogli, chiavi di casa, nulla. Le indagini, in queste prime ore, hanno proceduto seguendo diversi filoni. Da un lato sono stati controllati tutti i residenti in zona, e la presenza dei villeggianti proprietari delle case nei dintorni. Un altro accertamento ha riguardato la presenza di armi dichiarate nelle abitazioni.

di Paola Pioppi