Como, 22 dicembre 2013 - Si abbinano bene missoltino e vodka, almeno secondo la Provincia di Como che ha deciso di investire in una campagna pubblicitaria in Russia, per far scoprire ai concittadini di Putin quanto può essere bello trascorrere le vacanze sul Lario. Una moda da alimentare, secondo Leonardo Carioni che ha dato il via libera all’investimento di 4mila euro per una reclame del lago sulla rivista Luxor, che come tradisce il nome vuole essere la bibbia dei nuovi oligarchi. In vendita a San Pietroburgo, Kazakistan, Azerbaigian e Ucraina il giornale, che è dotato di un suo sito, viene distribuito al Mitt e al Luxury Leisure di Mosca, le due più importanti fiere immobiliari del paese, oltre che nelle sale vip degli aeroporti Domodedovo e Sheremetyevo, golf club, yacht club, concessionarie di auto di lusso, boutique esclusive e circoli privati. Insomma la platea ideale per far conoscere il fascino del Lario, descritto in due pagine grazie ad alcune immagini e un breve articolo in cirillico, che ne declama la storia e le bellezze.

Se per il pubblico americano i motivi d’interesse sono fin troppo facili, da Bellagio che secondo molti turisti Usa avrebbe rubato il nome dal mega hotel di Las Vegas a George Clooney, per i turisti russi il lago attira per le sue atmosfere romantiche e per il lusso discreto. Non è un caso che il vicino di casa del divo George a Laglio sia il banchiere di Putin, Igor Kogan, il quale ha comprato una villa gemella a Villa Oleandra, di proprietà dell’attore hollywoodiano, costruendo alle sue spalle una spa con tre piscine e un colonnato stile impero. A Cadenabbia si è trasferito Nurlan Kapparov, oligarca kazako del gas e viceministro del suo Paese, che ha comprato Villa Giuseppina.

Il più noto dei russi sul Lario rimane però Arkay Novikov, imprenditore a capo del Novikov Restaurant Group, che gestisce oltre 45 ristoranti. Novikov che è anche uno dei più potenti immobiliaristi di Mosca ha acquistato la Villa Fontanelle dai Versace a Moltrasio. Novikov è stato seguito da Oleg Boyko proprietario di alcuni casinò, che ha acquistato una villa a Blevio trasformandola in una dacia. È anche per sognare di vivere come loro che lo scorso anno sono arrivati sul Lario 18mila turisti russi, il 18,87% rispetto all’anno scorso. Ancora lontani da inglesi e tedeschi, che insieme superano le 200mila presenze annue, i russi si sono fatti subito ben volere perché non badano a spese, disposti a lasciare sul tavolo anche migliaia di euro in una notte per coronare tutti i loro capricci. Indubbiamente i nuovi zar del lago sono loro.

di Roberto Canali