Cantù, 13 settembre 2013 - Scacciati da Milano, dove il sindaco Giuliano Pisapia aveva allertato prefetto e questore contro il raduno dell’ultradestra europea, ai militanti di Forza Nuova è bastato spostarsi di una trentina di chilometri per riuscire a organizzare il loro Festival Boreal, che si aprirà oggi a Cantù in provincia di Como, addirittura con il beneplacito del Comune che ha concesso l’utilizzo di un’area pubblica. In un clima surreale con blindati della polizia a presidiare le strade e carabinieri in tenuta antisommossa, alle 11 di questa mattina il primo cittadino, Claudio Bizzozero darà il benvenuto a Roberto Fiore, storico leader di Fn, e Laszlo Toroczhai, leader dell’Hvim che in Ungheria è accusato di aver rifondato le camicie brune.

Ad ascoltarli sono attesi oltre quattrocento skinhead che per due giorni disserteranno di omofobia e identità nazionale, tra fiumi di birra, concerti nazirock e naturalmente un mare di polemiche sull’opportunità di concedere uno spazio pubblico per questo tipo di raduno e riflessioni sulla libertà di opinione.

Professor Stefano Rodotà, si può invocare la Costituzione, per difendere il diritto alla festa dell’ultradestra europea?
«Ho seguito questa vicenda a distanza, in un primo tempo con il rifiuto da parte del Comune di Milano e poi con l’approdo in provincia di Como. Anzitutto occorre dire che la Costituzione difende il diritto di manifestazione, a patto si svolga in maniera non violenta e nel rispetto della legge. Questo è il presupposto per cui a Milano hanno vietato lo svolgimento di questo festival, che sollevava forti perplessità dal punto di vista dell’ordine pubblico».

Infatti il sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero, ne fa una questione di democrazia, rivendicando il diritto di esprimere le proprie idee. Anche quando rischiano di essere aberranti?
«Sì, anche se mi costa dirlo visto che questi movimenti si rifanno a ideologie che hanno distrutto l’Europa e negato i fondamenti stessi della democrazia. A fare la differenza, però, in maniera fondamentale è il contesto. Il sindaco di Cantù non può utilizzare la Costituzione a sua difesa se decide di concedere uno spazio pubblico del suo Comune per una manifestazione del genere. Questo è un atto squisitamente politico e come tale va considerato, con tutte le conseguenze del caso».

E quindi secondo lei cosa si sarebbe dovuto fare?
«Si sarebbe stati pienamente democratici concedendo che la manifestazione si svolgesse in uno spazio privato, una volta verificata l’esistenza dei parametri di sicurezza. Senza legare in alcun modo il Comune con questo festival».

di Roberto Canali