Como, 12 agosto 2013 – Diminuiscono i consumi elettrici in Brianza e in particolare tra le province di Como, Lecco e Monza. In particolare, la flessione riguarda i consumi industriali. I dati di sintesi sono stati divulgati da Terna, suddivisi per settore, e relativi all’anno solare 2012. In tutte le tre province prese in considerazione, i consumi elettrici complessivi sono scesi, con percentuale variabile dallo -0,9 di Monza e Brianza al -2,3 di Como, fino al -2,7 di Lecco (non a caso la provincia più industrializzata delle tre)

L’elemento che in assoluto appare in termini macroscopici - e che probabilmente prefigura l’inizio di sostanziale cambiamento del tessuto economico del territorio brianzolo - è la netta forte riduzione dei consumi industriali: si parla di -5,0 per cento a Monza e Brianza, -8,1 per cento a Lecco e Como, compensata tuttavia da una forte crescita dei consumi legati al terziario (+6,0 per cento Monza e Brianza, + 11,2 per cento Lecco, +5,6 per cento Como).


Se questo sia un segnale di un progressivo abbandono della vocazione industriale e manifatturiera del
territorio brianzolo, nella direzione di un’economia dei servizi è forse ancora troppo presto per dirlo. Tuttavia il confronto con gli analoghi dati aggregati a livello della Provincia di Milano e in generale della Lombardia mostra come analoga dinamica non sia presente, e che quindi sia una peculiarità brianzola. Sembra prefigurarsi un’economia del territorio in cui si vanno progressivamente a sostituire i tradizionali modelli di consumo energetici “manifatturieri” con un’economia dei servizi alle imprese e alla persona.

E’ questo un segnale importante, che probabilmente già indica in che modo il territorio e l’economia di questo territorio, stanno rispondendo alle sfide imposte dalla globalizzazione e dalla “migrazione” delle attività di produzione di beni di consumo verso Paesi a più basso costo di manodopera.

“In altri termini – commenta Renato Ornaghi, di Energy Saving - appare dunque prefigurarsi un’economia del territorio brianzolo nella quale si vanno progressivamente a sostituire i tradizionali modelli di consumo energetici manifatturieri, con un’economia dei servizi alle imprese e alla persona. E’ questo un segnale importante, che probabilmente già indica in che modo il territorio e l’economia brianzoli stanno rispondendo alle sfide imposte dalla globalizzazione e dalla migrazione delle attività di produzione di beni di consumo verso Paesi a più basso costo di manodopera”.