Cantù, 10 agosto 2013 - «Il Palazzetto per noi è vitale». Anna Cremascoli, presidente della Pallacanestro Cantù, non usa mezzi termini per fare capire quanto sia importante la struttura per la società. Ma ora, con il cantiere fermo, i dubbi della proprietà sono sempre maggiori. «Se cinque anni fa, quando abbiamo rilevato il club, avessimo saputo che la promessa non sarebbe stata mantenuta ce ne saremmo fatti una ragione – prosegue –, ma ora ogni anno c’è un rinvio. Purtroppo questa situazione non dipende da noi, ma dall’Amministrazione comunale e dall’azienda Turra».

E così, ancora per un’altra stagione i canturini continueranno a giocare al Pianella, sia nelle gare di campionato sia in quelle di Eurocup. Peccato però che ogni anno la struttura di Cucciago costi alla società circa 400mila euro tra affitto e spese di manutenzione, anche dieci volte più degli altri impianti di serie A. E per il campionato 2014/2015 ancora non si sa nulla. «Non sappiamo nemmeno se ci saremo ancora il prossimo anno – annuncia Cremascoli – bisogna capire che piega prenderà il basket». Luca Orthmann, vicepresidente del club biancoblu, è pessimista: «Bisogna capire se riusciranno a finire il palasport – spiega – prima ci si chiedeva se il palazzetto sarebbe stato pronto per la stagione successiva, ma ora, dopo anni, abbiamo subito troppi rinvii».

La dirigenza canturina chiede spiegazioni alla vecchia amministrazione comunale e all’azienda bresciana Turra. «Il giorno che la famiglia Cremascoli ha rilevato la Pallacanestro Cantù tra le condizioni c’era la costruzione del palazzetto – racconta Orthmann –. Un’Amministrazione non può fare promesse se poi non è in grado di mantenerle. Questa è stata una grossa lacuna della precedente giunta». Il vicepresidente si dice «amareggiato» dalla situazione anche perché quando il quintetto canturino ha giocato a Desio, nelle partite di Eurolega, sono arrivati molti più tifosi rispetto al Pianella.  «Però non possiamo trasferirci lì – afferma Orthmann – costerebbe troppo».

Proprietà, dirigenza, staff tecnico, giocatori, tifosi e tutti i canturini ora stanno vivendo nell’incertezza e, tutti i giorni, guardano il cantiere di corso Europa, il secondo per grandezza il Lombardia, con un pizzico di speranza, ma anche con estremo pessimismo. Il nuovo palazzetto inanella ormai da quattro anni ritardi, ostacoli e intoppi. Al punto che la proroga da 300 giorni concessa dall’amministrazione a Turra, che sta realizzando il project financing da oltre 50 milioni di euro, e che ha fissato la nuova data di consegna all’ aprile 2014, allo stato dell’arte pare insufficiente. 


A Cantù la situazione non a caso è elettrica sul tema. I tifosi sono esasperati, perché temono che dopo vent’anni d’attesa la promessa di un palasport per una città che vanta una squadra di basket conosciuta e rispettata in tutta Europa sfumi ancora. L’amministrazione guidata da Claudio Bizzozero è nervosa per aver ereditato il progetto, ma al momento, vista la delicatezza dell’operazione non può far molto di più che subire il malcontento popolare. Senza dimenticare che la Pallacanestro Cantù ha lanciato un ultimatum.

di Fabio Landrini