Cantù, 3 luglio 2013 - Sono i più soli tra gli uomini i padri ai quali un giudice ha sottratto i propri figli, assegnati alla madre da un Tribunale al termine di una separazione spesso complicata e dolorosa. Dopo aver perso la casa, dissanguati dagli alimenti questi padri soli spesso finiscono per essere i nuovi poveri, magari con la beffa di non poter riabbracciare, una volta alla settimana quando è concesso loro, i figli perché non hanno uno spazio degno dove poterli ricevere. Una situazione di profondo disagio al quale ha voluto dare una risposta don Andrea Cattaneo, presidente della Casa Ballerini che proprio in città ha voluto fondare il primo esempio di «Casa per papà separati dai figli».

«Abbiamo scelto il caso con molta attenzione – spiega don Andrea - perché sta ad indicare la condizione diffusa di quei padri che sono impossibilitati, sia per gli attuali orientamenti restrittivi della giurisprudenza, sia per una serie di discriminazione e di violazione di legge, a svolgere il loro ruolo educativo. Nella realtà attuale il padre è spesso relegato al ruolo d’erogatore di un assegno mensile o a quello di genitore del tempo libero, dello svago, in una condizione sostanzialmente marginale e secondaria rispetto la madre, con tanti saluti ai principi dell’eguaglianza stabilita dalla Costituzione».

Nella casa i padri imparano a riappropriarsi della loro genitorialità. Ci sono la mensa e la cucina, il locale adibito agli incontri protetti con vetri unidirezionali, un grande salone per le attività ricreative, tutto in 340 metri quadri ai quali vanno aggiunti il giardino con parco giochi di 2mila metri quadri. La struttura accoglierà sino a sette padri in camerette singole con bagno. All’interno della cameretta vi sarà il posto letto anche per i figli che nel fine settimana potranno, in base agli accordi stabilità dall’autorità competente, incontrare i papà.


«Nella separazione non ci siano genitori di serie A e di serie B – conclude don Andrea - ma occorre sviluppare un rapporto di collaborazione e di dialogo fra i genitori separati in funzione dell’interesse dei figli. Per tutelare i diritti dei padri ad avere un rapporto sereno, la nostra associazione in collaborazione con altre realtà del territorio si propone di dare assistenza ai quei genitori che vivono le difficoltà della separazione, anche grazie all’aiuto di psicologi e legali». I papà in difficoltà hanno tempo un anno per rimettersi in piedi e proseguire poi con le loro forze.

di Ro.Can.