di Corrado Cattaneo

Turate, 9 aprile 2013 - Raffiche di colpi sentiti in tutto il paese, testimoni a decine, tra gli operai delle aziende della zona e i residenti della case che si affacciano sull’Auloaghi. Tra questi il vicesindaco di Turate, Leandro Giuffrè, tra i primi a sentire le scariche dei kalashnikov dei rapinatori e ad avvisare i carabinieri dell’assalto in corso.

Ma a vedere tutto della rapina da film consumata ieri all’altezza delle rampe di ingresso della A9 a Turate, oltre alle guardie giurate dei portavolori assaltati, sono stati gli automobilisti in viaggio sull’autostrada. Tra questi due addetti di un’azienda di ortofrutta della zona, rimasti coinvolti, loro malgrado, nell’assalto. Il loro camion, di ritorno dall’ortomercato di Bergamo, seguiva a un paio di metri il portavalori rapinato ed è finito nella zona calda della rapina, in mezzo a spari e ai fumogeni, al di là della barriera creata dalla banda con dei camion messi di traverso per bloccare il traffico, già intenso dell’autostrada. Tanto vicini che il loro mezzo è stato colpito, anche se di striscio, da alcuni colpi, ma soprattutto da assistere a tutta la scena da nemmeno un paio di metri di distanza e venire minacciati da uno dei rapinatori. «Presumibilmente si trattava di una banda di italiani», spiegano dall’azienda dopo che i due dipendenti sono stati a lungo sentiti in questura a Como.

Nessun altro è finito al centro della sparatoria, salvo appunto le guardie giurate. Vicino al luogo della sparatoria un dipendente della Unifor, azienda di mobili che sorge a un centinaio di metri dal luogo della rapina, che stava raggiungendo il luogo di lavoro ed è rimasto bloccato sulle rampe dell’austostrada cosparse di chiodi. Attorno, invece, in un’area battuta palmo a palmo dagli uomini della squadra mobile di Como e dai carabinieri di Turate, decine e decine di testimoni, ognuno con la sua storia da raccontare. Da chi ha sentito i colpi delle raffiche partire, come gli autisti della Nuova Distribuzione srl a chi, a chi ha visto un uomo lanciare i chiodi e immediatamente dopo partire le raffiche, durate quasi cinque minuti. Nessuno invece ha notato nascondere le auto usate per l’assalto all’interno di quel che resta dei Grandi Magazzini di Turate, una Audi A3 grigia, una Lancia Delta nera, una Fiat Bravo blu, un’Alfa 156 grigia, mentre una Volkswagen Golf grigia è stata abbandonata nell’altra corsia dell’Autolaghi.