Como, 5 aprile 2013 - Il maltempo toglie il sonno agli agricoltori lariani. E ne hanno ben ragione, a fronte di lavori nei campi in pesante ritardo (la terra zuppa impedisce ai trattori di entrare), semine che rischiano di saltare e raccolti di frumento ormai compromessi. “Se nei prossimi giorni non tornerà il bel tempo, stabilizzandosi sulla regione, la stagione agricola per i produttori lariani del Comasco e Lecchese sarà definitivamente compromessa, con danni incalcolabili e il concreto rischio di chiusura di molte imprese”.
A lanciare l’allarme è il presidente della Coldiretti provinciale, Fortunato Trezzi, che traccia il bilancio pesantissimo d’un inizio anno da dimenticare. Un vero e proprio “bollettino di guerra” che, dalle alpi alla pianura, vede le imprese agricole dover fronteggiare una situazione mai così seria.

Piove ormai da mesi e non bastano pochi giorni di tregua a permetterci di risolvere la situazione: stanno saltando i raccolti di frumento, le semine di mais sono a forte rischio, e lasciano in ogni caso temere marcate perdite sulle rese”. Non va meglio per i produttori florovivaisti, “che, di fatto, hanno perso i primi due mesi di una stagione che stenta anche ora a decollare, con perdite già quantificabili tra il 30 e il 35 per cento”.

E anche gli apicoltori sono in difficoltà, in quanto costretti ad alimentare le api in attesa. Inoltre, Trezzi si dice preoccupato “per l’aumento pressochè quotidiano dei costi di produzione, senza alcuna considerazione della situazione drammatica che stanno vivendo le nostre imprese agricole. Chi può essere motore della ripresa, producendo economia reale, viene di fatto messo al palo: e ciò significa meno lavoro per tutti, purtroppo”.

Il direttore di Coldiretti Como-Lecco, Francesco Renzoni, stima “in un mese e forse più il ritardo accumulato per le lavorazioni in campo, dovuto al freddo e alle piogge. Ora bisognerà recuperare: le precipitazioni, inoltre, hanno impedito anche altre attività come il diserbo o la preparazione dei letto di semina per altre colture”. Lavori che, solitamente, erano ormai conclusi, come il anche sistemare gli argini, potare le piante, distribuire i liquami. Secondo i rilevamenti dell’Arpa solo nelle aree montane da dicembre a oggi sono caduti fra i 275 e i 483 centimetri di neve: e anche in pianura quest’anno – come confermano i dati dell’Osservatorio Meteo di Brera a Milano – il maltempo non ha dato tregua con 16 nevicate da dicembre a marzo contro le appena 6 dello stesso periodo a cavallo fra 2011 e 2012.

Il bilancio negativo dell’appena trascorso mese di marzo verrà dunque archiviato come tra i peggiori degli ultimi 50 anni e con una primavera che proprio non ne vuole sapere di arrivare: anche la fioritura degli alberi da frutta è pesantemente in ritardo, così come stanno “soffrendo” viti e ortaggi: i prossimi giorni saranno decisivi per le semine del mais: tanto più importanti poichè granoturco, uno dei prodotti cardine dell’agricoltura lombarda, si coltiva su oltre 350 mila ettari di terreno e serve per l’alimentazione degli animali in un comparto zootecnico regionale che vale il 40% delle 10 milioni e mezzo di tonnellate di latte munte ogni anno in Italia e per il 50% sul totale dei suini a livello nazionale.