Sorico, 21 febbraio 2013 - A tenerla bloccata sarebbe sarebbe stato il fidanzato. Anziché difenderla, aveva fatto in modo che due amici la aggredissero, e che uno dei due la violentasse. Era accaduto durante la festa del Capodanno del 2011, ma ieri i tre giovani accusati di quell’episodio, sono arrivati davanti al gup di Como Maria Luisa Lo Gatto. Quella notte avevano deciso di passarla insieme, un gruppo di coetanei di età compresa tra i venti e ventitré anni, tutti amici e residenti tra Colico e Dubino, sulla sommità del lago di Como.  Avevano deciso di festeggiare il veglione in una baita di Sorico, presa in affitto. Qui, ad un certo punto della nottata, una ventiduenne aveva deciso di salire sul soppalco ricavato all’interno della sala, dove sarebbe stata raggiunta dal fidanzato, ma anche da un paio di altri amici, che subito avevano manifestato le loro intenzioni nei confronti della ragazza. Che aveva però cercato di ribellarsi, chiedendo aiuto al suo ragazzo. Ma quest’ultimo, per tutta risposta, l’aveva bloccata e tenuta ferma, aiutando gli altri due a fare ciò che avevano in testa.

Tuttavia uno dei due, davanti alle forti resistenze della ventiduenne, avrebbe desistito, tornando sotto con gli amici. Il secondo invece, aiutato dall’amico, l’avrebbe invece violentato. La festa era poi proseguita, senza che nessuno, nemmeno la ventiduenne, abbandonasse la baita tanto che – secondo dichiarazioni della stessa ragazza, fatte successivamente alla denuncia – nelle ore successive uno dei due amici del fidanzato le avrebbe nuovamente usato violenza. Il giorno successivo era andata al pronto soccorso, dove i medici avevano accertato i segni lasciati da un rapporto , mentre gli inquirenti avevano recuperato le lenzuola del letto del soppalco, trovando tracce biologiche. Tuttavia la ventiduenne non voleva sporgere denuncia, e solo dopo qualche settimana si era decisa a raccontare quanto avrebbe subito. Qualche tempo dopo, mentre veniva ascoltata dal sostituto procuratore Maria Vittoria Isella, la ragazza ha raccontato anche del secondo episodio. Ora la vicenda è arrivata davanti al giudice, che tuttavia ha dovuto rimandare il fascicolo in Procura a causa di un difetto nelle notifiche. I tre sono accusati di violenza sessuale in concorso: la loro versione, fino ad oggi non è nota. Solo davanti al giudice, quando sarà fissata la nuova udienza, decideranno se negare le accuse e dare una loro versione di quanto accaduto quella notte.
 

di Paola Pioppi

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