Sorico, 18 febbraio 2013 - Un manifesto con due versi, appartenenti alla prima strofa della celebre ode “Marzo 1821”, di Alessandro Manzoni, è comparso nella serata di domenica 17 febbraio a Sorico, affisso a un muro laterale alla Statale Regina, all’ingresso nord del paese e in un punto ben visibile, poco distante dal ponte del Passo che collega la provincia di Como con i territori di Sondrio e Lecco. “… non fia loco ove sorgan barriere tra l’Italia e l’Italia mai più” questi i versi scelti, accompagnati da motivi decorativi ottocenteschi, coi quali anche Manzoni, a meno di 7 giorni dal voto, entra a far parte del dibattito politico collegato alle imminenti elezioni politiche e regionali.

Ignoti per il momento gli autori del manifesto che non reca nessuna firma o indizio, né tanto meno risultano pervenute rivendicazioni del gesto da parte di nuovi partiti, liste o movimenti filo-manzoniani o si ha notizia di analoghi manifesti apparsi altrove. Arduo ma stimolante azzardare una connotazione “politica” al manifesto anche se, il significato intrinseco dei versi e alcuni elementi ci possono venire in aiuto. Preliminarmente va precisato che il manifesto è stato affisso a copertura di una precedente scritta di chiara matrice padana con la dicitura “Prima il Nord”. Questo aspetto ci porta quindi a pensare che gli autori del manifesto abbiano a cuore l’Italia unita.

Provando poi ad approfondire l’analisi storico-letteraria dell’ode risorgimentale “Marzo 1821”, scritta dal Manzoni immaginando la liberazione del Lombardo-Veneto dall’Austria da parte dei Piemontesi (evento poi non verificatosi), ma pubblicata solo nel 1848 dopo le Cinque Giornate di Milano, possiamo attribuire a questi versi il desiderio di voler liberare l’Italia oppressa dalle dominazioni europee. In mezzo alle tante urla e battute della campagna elettorale in corso, i versi del Manzoni apparsi sulle rive del Lario ci riportano prima di tutto alla nostra cultura e all’identità storica del nostro popolo italiano.
 

di Davide Tarabini