Como, 9 ottobre 2012 - Palazzo Cernezzi come il Quirinale? Per l’ex-direttore generale Nunzio Fabiano sì, almeno dal punto di vista dello stipendio: 236.485 euro nel 2011, un appannaggio talmente principesco da smuovere anche le telecamere di Report che su RaiTre hanno denunciato l’anomalia del segretario comunale lariano che in un anno guadagna 70mila euro più del ministero degli Interni.

«Non c'è nulla di strano di strano – ha replicato serafico Nunzio Fabiano adesso in pensione – non si possono paragonare tra di loro gli stipendi senza contare i benefit che sono annessi alle cariche di ministro e di presidente della Repubblica. Quelli hanno diritto ad alloggi di Stato, un servizio di scorta e quando vanno in pensione percepiscono indennità superiori ai diecimila euro. Tutte cose che hanno un valore elevato dal punto di vista economico».

Da questo punto di vista il nuovo segretario comunale scelto da Mario Lucini, l’avvocato Antonella Petrocelli, si accontenterà di uno stipendio sicuramente inferiore. Solo 131.076 euro, frutto della decisione del sindaco di abolire la figura del direttore generale. «Con Mario Lucini ho parlato di tutto tranne che di stipendio – mette le mani avanti la nuova segretaria comunale di Palazzo Cernezzi – per la nostra categoria ci sono delle tabelle e delle indennità di riferimento previste dalla legge. Dal collega Fabiano più che lo stipendio ambirei ereditare la grande esperienza, frutto di anni spesi alla guida dell’amministrazione comunale”.

Un'esperienza sicuramente ben retribuita, specie considerando che la città conta poco più di ottantamila abitanti è un po’ come se ogni cittadino, neonati inclusi, avesse pagato di tasca propria quasi tre euro per pagare lo stipendio del direttore generale. Stipendi d’oro che oggi Palazzo Cernezzi, alle prese con i tagli imposti dalla spending review di Mario Monti, non può più permettersi.

di Roberto Canali