Eupilio, 2 settembre 2012 - Arrivano alla spicciolata un po’ da tutta Italia, anche se c’è addirittura qualche temerario che è partito dalla Francia e dopo quasi una giornata in moto ce l'ha fatta a tenere gli occhi aperti giusto il tempo del concerto, per poi mettersi in branda e recuperare le forze per essere di nuovo in sella questa mattina, per un giro alla scoperta del lago. Ci sono harleysti e ducatisti, patiti dell’enduro e appassionati del giro tirato in pista, chi ama andare piano accanto a quelli che ogni curva è una piega.

Per unire gente così diversa occorreva un miracolo o semplicemente un buon motivo, c’è riuscito il ricordo di Marco Simoncelli, SuperSic, per il quale ieri si sono trovati in migliaia al Camping Class, sulle sponde del lago di Pusiano, nel primo raduno nazionale. «L’idea è venuta da un passa parola su Facebook – spiega l’organizzatore, Angelo Volonterio, che è anche presidente della fondazione dedicata a Marco – avevamo pensato a Coriano ma non c’era spazio a sufficienza, alla fine abbiamo scelto Eupilio dove ci hanno messo gratuitamente a disposizione il camping». Alla fine tutti hanno lavorato gratis: dai ragazzi della sicurezza che arrivano da Bergamo, alle luci e il sound di Costa Masnaga, il servizio ristorazione da Mandello del Lario e la birra che è stata fornita, a fiumi, senza chiedere in cambio un euro.

«Basta fare il nome di Marco e tutti si sentono in dovere di partecipare. Alla fine siamo tutti volontari e il ricavato di questa festa lo devolveremo per le attività dell’associazione. Abbiamo tanti progetti in mente, per ricordare SuperSic ma anche per aiutare chi ha bisogno. A lui sarebbe piaciuto così». In questi due giorni sono attese oltre 7mila persone, che potrebbero salire comodamente a 12mila, tanto qui c’è spazio per tutti. «Arrivo da Brescia per SuperSic – sorride Ivan Maggioni, appena sceso dalla moto – era il più grande perché pur essendo un campione ha saputo rimanere un ragazzo semplice. Non se l’è mai tirata, era uno di noi».

Difficile guardare il motomondiale senza di lui. «Non ci si diverte più – spiega Alessio Zanini – lui amava stare in sella, gli altri portano la moto e basta. Quando correva lui Simoncelli lo spettacolo era assicurato, sia che fosse in testa o in ultima fila». Dal lago di Garda Nicola Preto, con i suoi amici ha fondato un gruppo Traersù, realizzando un video per Marco. «Ci siamo trovati nel parcheggio di un multisala e con il tam tam di Facebook abbiamo radunato oltre 400 moto con le quali abbiamo composto la scritta SuperSic e il numero 58 – spiega – Ci manca tanto perché era un ragazzo eccezionale». Indimenticabile per Vanessa Lusenti il ricordo del giorno della sua morte.

«Eravamo a girare a Imola e all’improvviso sulla pista è calato il silenzio. I motori hanno smesso di rombare e tutti siamo scoppiati in lacrime». Ora SuperSic è la stella più luminosa del cielo, come ha raccontato Nadia Rathanlal da Genova al suo bambino di sei anni. «Gli ho detto che è diventato una stellina e lui tutte le volte che lo vede in foto o in tv lo indica con il dito, sorride e dice che è in cielo». Come i grandi campioni, che nel nostro ricordo non muoiono mai.

di Roberto Canali