Como, 4 maggio 2012 - La morte di Giuseppe Ravizza, fu un accadimento accidentale, senza colpe di terze persone. Il sub, esperto socio del Como Sub, morto a metà novembre all'età di cinquant'anni durante un'immersione in viale Geno, non fu vittima di embolia, e nemmeno di problemi tecnici della sua attrezzatura, ma piuttosto di un problema di altra natura subentrato durante l'emersione.

Il sostituto procuratore di Como Maria Vittoria Isella, sulla scorta della consulenza consegnata dal tecnico incaricato di analizzare l'attrezzatura di Ravizza, ha chiesto l'archiviazione del fascicolo di indagine, escludendo ogni colpa di terzi. Bombole, boccaglio e ogni parte delle apparecchiature indossate quel giorno, sono infatti risultate in perfetto stato. L'unico elemento di anomalia, era stato trovato nell'orologio che aveva al polso, e che era rotto. Forse è stato questo a far confondere e agitare il sub, per quanto esperto, e a condizionarlo nella sua risalita verso la sponda, alla quale non è mai arrivato.