Como, 24 aprile 2012 - Alla vigilia dell'anniversario della Liberazione, Umberto Bossi rilancia l'idea dell'indipendenza della Padania in un comizio elettorale a Como: "Quando siamo andati sul Po e a Venezia dovevamo lanciare la lotta di liberazione perché se gli dai tempo lo Stato si organizza e ti mette i mafiosi. A posteriori - ha argomentato Bossi - andare a Roma è stato un errore. Spero sempre che nessuno vada a fare più il deputato a Roma, me compreso". Quindi è tornato il momento di fare "la guerra, la battaglia per la libertà del nord, che dopo tanti anni di Italia e di Roma ne ha piene le scatole. Il nord vuole l'indipendenza".

Bossi ha svicolato così la domanda sull'ipotesi che siano state pagate tangenti alla Lega da Finmeccanica: "Penso proprio di no, non può essere, io non ho mai sentito cose del genere". Ha poi aggiunto: "Lì di solito lavorava Giorgetti, che è un pretino". Bossi, riferendosi al segretario della Lega lombarda, ha ricordato che in passato aveva rifiutato del denaro dal banchiere Giampiero Fiorani. "Di Giorgetti - ha assicurato il presidente della Lega - sono ultrasicuro, se gli davano le tangenti lui gliele portava indietro".

Nel caso di elezioni anticipate a ottobre e di un ritorno d'alleanza con il Pdl, Bossi ha risposto "magari". Di fronte all'ipotesi di vittoria della sinistra ha replicato: "Speriamo di no", dopo aver mostrato il dito medio. "Non si è votato mai a ottobre - ha fatto notare - però, vediamo. Non dico niente in questo momento".