Dongo, 22 aprile 2012 - Fino a oggi tanti luoghi storici del territorio sono stati luoghi muti. Dongo è un minuscolo Comune che ha contribuito dove comunque è stata scritta la storia d’Italia. È giusto parlarne, soprattutto per le nuove generazioni». Quello del ministro ai Beni Culturali Lorenzo Ornaghi ieri alle 13 non è stato solo il rituale taglio del nastro del nuovo lungolago, l’inizio dell’ambizioso percorso storico-culturale-turistico collegato alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Dall’Altolago, tra lo sventolio di decine di tricolori (protagonisti gli alunni delle primarie) e un giro in Lucia (l’imbarcazione simbolo del Lario) a completare la coreografia, è definitivamente decollata un’iniziativa cui Provincia e Comuni interessati - Dongo, Musso e Mezzegra - puntavano dritti dal 2002 e che il prossimo anno potrebbe portare in Centro e Altolago 30mila nuovi turisti.


I lavori del lungolago (800mila euro l’importo) hanno preservato la ringhiera e la porzione di muro in cui sono ancora ben visibili i fori dei proiettili con i quali alle 17.30 del 28 aprile ‘45 furono fucilati i gerarchi fascisti. Il sindaco Mauro Robba, accompagnato dal prefetto Michele Tortora e dall’assessore alla Cultura della Provincia Mario Colombo, annuncia: «In rete ci saranno a breve 40 luoghi storici del territorio. Questo percorso troverà spazio anche nel Museo “D-day” di Arromanches, Comune di poco più di 600 abitanti in Normandia, gemellato da tempo con Dongo. Lì ogni anno 350mila visitatori tornano sui luoghi dello Sbarco delle forze alleate».
 

La cerimonia è iniziata nella «Sala d’Oro» di Palazzo Manzi, sede del Municipio. «Una location non casuale - sottolinea l’assessore comunale alla Cultura, Elena Caproni -. Questa mura furono testimoni di avvenimenti che segnarono la storia del Paese». Dal ministro Ornaghi due citazioni sentite per « Giorgio Rumi e per Gianfranco Miglio», due illustri figure cui l’Alto lago deve molto». Ad accogliere il ministro dei Beni Culturali, c’erano numerosi sindaci. Il primo cittadino di Musso, Ugo Bertera e il vicesindaco di Mezzegra, Alberto Gerletti hanno così avuto modo di ribadire «l’importanza di questa giornata, in cui il territorio è finalmente riuscito a dare un segnale forte circa passato, presente e futuro». Non poteva mancare anche un accenno all’attualità.
 

Così il sindaco di Dongo, Mauro Robba, ha ricordato«la crisi che sta mordendo forte anche l’Alto lago. La riqualificazione del lungolago può essere l’inizio di un nuovo corso per l’economia di questi luoghi, dove all’industria (la Ferriera di Dongo in particolare, ndr) può e deve sostituirsi il turismo. Il Governo non ci abbandoni. Nel ‘95 fu il presidente del Senato Carlo Luigi Scognamiglio a inaugurare il Museo della Resistenza. Oggi è un ministro della Repubblica a tagliare il nastro del percorso storico legato alla Seconda Guerra Mondiale. Per noi è un segnale di speranza».

di Marco Palumbo