di Marco Palumbo

Como, 11 aprile 2012 - Il troppo stroppia anche nel più profondo e pescoso dei laghi alpini. Così la Provincia di Como ha deciso di alzare gli argini e porre un limite perentorio e invalicabile al numero dei pescatori professionisti che potrebbero potenzialmente operare nelle acque del lago di Como. Il provvedimento - unico nel suo genere, che sarà replicato in fotocopia anche dalla Provincia di Lecco - verrà votato lunedì dal Consiglio provinciale, dopo aver già ottenuto il via libera da Giunta, commissione consiliare e consulta della pesca.

«Attualmente i pescatori professionisti sono 72. Si è deciso di fissare il limite massimo a 80, dopodiché eventuali richieste finiranno in una lista d’attesa. Si tratta di un intervento tecnico finalizzato a una pesca sostenibile e basato su studi scientifici - sottolineano l’assessore alla Pesca di Villa Saporiti, Ivano Polledrotti e il tecnico ittico dell’ente, Carlo Romanò -. Per alcune specie ittiche, come il lavarello, il prelievo non può aumentare ulteriormente. Non si tratta solo di un problema relativo al pescato, che per il lavarello si attesta tra le 90 e le 110 tonnellate annue. Vi sono concause che comunque non vanno sottovalutate, ad esempio il tasso di mortalità. La limitazione del numero dei pescatori professionisti chiude di fatto una serie di iniziative poste in essere negli anni per preservare il Lario e le specie ittiche che lo popolano».

Più che protezionismo, il provvedimento di Villa Saporiti può essere inquadrato come autotutela, soprattutto per gli anni a venire. Diventare pescatore professionista, sul lago di Como (come sugli altri laghi) è tutto sommato semplice: basta versare i 42 euro annui della tassa di concessione regionale e partecipare a un corso di formazione professionale di 2 settimane. «Il Lario non ha una produttività infinita - fa notare Carlo Romanò -. E la presenza dei pescatori professionisti fa commisurata a questa produttività. Stavamo lavorando da tempo al provvedimento.

Obiettivamente non abbiamo in questo momento nuove domande di potenziali candidati a una licenza da professionista. Dovessimo trovarsi in futuro davanti a un boom di richieste, ci sarebbe un limite, supportato da rilievi e osservazioni scientifiche, oltre il quale non si può andare». Il pescato globale supera oggi, seppur di poco, le 200 tonnellate annue. Le specie principe - lavarello e persico - sembrano tenere il passo, anche se - come raccontato pocanzi per il lavarello - vi sono alcuni fattori da tenere sotto stretto monitoraggio. Non è poi un caso che le alborelle quest’anno siano nuovamente off limit. «La logica di fondo è che la domanda non può superare l’offerta - conclude Carlo Romanò -. Siamo certi della bontà dell’iniziativa approvata in tutte le sedi in cui è stata illustrata». Dunque, Villa Saporiti termina il proprio mandato (a fine maggio è atteso il commissario prefettizio che reggerà le sorti dell’ente) con un provvedimento destinato a durare a lungo negli anni.