Schignano, 26 agosto 2011 -«Mi è andata bene. Più passano le ore, più mi sto rendendo conto del rischio che ho corso» Alberto “Ermy” Bevilacqua, 45 anni, dipendente dell’Econord, mercoledì come tutte le mattine, alle 5.40, si stava recando al lavoro a Porlezza sul suo scooter Gilera Runner 180. Mai si sarebbe aspettato quel che poi è realmente accaduto in pochi secondi. «Sono stato urtato da un cervo che pesava sui 200 chili, secondo una mia prima impressione. Era enorme, è sbucato all’improvviso dal bosco e non mi ha dato nemmeno il tempo di abbozzare una frenata.

 

È accaduto in località Cassinèta, tra Schignano e Cerano. Sono finito a terra. Meno male che avevo il casco: il cervo ha proseguito la sua corsa come se nulla fosse». L’impatto è stato violento. Alberto Bevilacqua, che è anche il commissario della locale Croce Rossa, si è subito recato al Cof di Lanzo d’Intelvi per accertamenti. «Ho male dappertutto - spiega - ho picchiato il naso, la testa, le braccia e le gambe. Ho gli occhi pesti. È stato un urto davvero tremendo, è come se avessi fatto un frontale».

 

La prima prognosi dei sanitari di Lanzo è di 10 giorni. Nell’impatto si sono rotti il casco (in cui sono peraltro evidenti i segni lasciati da una delle corna del cervo) e gli occhiali da sole. Ingenti anche i danni riportati dallo scooter. Alberto Bevilacqua, nonostante le contusioni trova il modo di sdrammatizzare: «Almeno io ho provato a fermarmi, il cervo no. Ha tirato dritto ed è sparito nel bosco. È andata bene, anche se ora i postumi si fanno sentire».


La testimonianza del quarantacinquenne schignanese è stata raccolta nel tardo pomeriggio di mercoledì dagli agenti della Polizia locale della Provincia sezione venatoria. «Soprattutto nelle ore notturne e al tramonto in particolare, i cervi scendono verso i pascoli in cerca di cibo e in quel momento bisogna davvero prestare molta attenzione - fanno sapere dalla Polizia locale di Villa Saporiti - non c’è dubbio che in questo caso si sia trattato di un esemplare maschile vicino ai 200 chili. È possibile che il cervo sia stato spinto sulla provinciale da un branco di cani randagi. Ve ne sono purtroppo tanti».