Como, 2 agosto 2011 - A lavorare nel cantiere del lungolago di Sant’Agostino sono rimasti solo due operai. L’estate e le vacanze non centrano, i due sono lì dal 7 aprile dell’anno scorso, da quando cioè il cantiere si è praticamente fermato e il loro compito è più che altro quello di tenere lontani i curiosi che potrebbero farsi male. Ieri pomeriggio a trovarli è arrivata una commissione di consiglieri e tecnici comunali guidati dal presidente del Consiglio, Mario Pastore, venuti per constatare con i loro occhi lo stato dei lavori. «Il sindaco ci ha scritto una lettera in cui garantiva il riavvio del cantiere – ha commentato Pastore – ma qui è tutto fermo, se va bene si riprenderà a settembre o addirittura in ottobre».


A difendere l’operato di palazzo Cernezzi il direttore generale, Nunzio Fabiano, insieme ai diretti degli uffici Grandi Opere e Impianti Tecnologici, Antonio Ferro e Antonio Viola, premiati nel giugno scorso anche per la gestione dell’affaire paratie. «Giovedì abbiamo in programma una conferenza di servizi con Regione, Provincia e Soprintendenza. In quella sede discuteremo della seconda perizia i cui risultati sono stati depositati il 25 luglio scorso». La variante prevede il palancolati di terra, il parapetto, l’impianto di lavaggio della vasche per un aggravio di costi di 1 milione e 900mila euro che dovrebbero essere però coperti dalla Regione, grazie ai fondi della Legge Valtellina. A carico del Comune saranno le opere di finitura e soprattutto i panconi mobili (lastre di alluminio lunghe tre metri) da montare e smontare in caso di piena. Ottocentomila euro di manufatti.