Brienno, 12 luglio 2011 - Il cemento selvaggio non c’entra con la pioggia di fango e detriti che giovedì scorso ha causato danni ingentissimi a Brienno. Ieri mattina, passando in rassegna le tante immagini scattate in questi giorni (anche con l’ausilio di elicotteri) lungo le dorsali a monte dell’abitato si è scoperto da dove è partita la frana che ha travolto Ca’ Nova, cancellando due abitazioni, un ponte romanico e seminando grande paura tra i residenti. La conferma giunge dal sindaco Patrizia Nava, che anche ieri è stata per l’intera giornata in Municipio.

«La documentazione fotografica di cui siamo in possesso ha certificato che la frana si è staccata in località Pian D’Erba, a quota 1.165 metri, al confine tra Brienno e Schignano (quindi sono circa 960 i metri di dislivello dal paese) – spiega il primo cittadino -. Il terreno non ha retto a tutta quella pioggia. Probabilmente c’era già una situazione di dissesto – non nota - in atto. È accaduto un po’ quel che succede con una valanga. Il movimento franoso si è ingrossato man mano che scendeva verso il paese. E gli effetti in Ca’ Nova sono stati devastanti».

Il sindaco dunque non ci sta ad accostare quanto accaduto con la cementificazione in atto (in gran parte) del Centro lago. «Brienno è il Comune del territorio che ha avuto il minor incremento quanto a nuove edificazioni – conferma Patrizia Nava -. Siamo nell’ordine del 5% da inizio mandato. Abbiamo cercato anzitutto di recuperare i nuclei storici, guardando con attenzione anche alla manutenzione della montagna. Ciò che è accaduto proprio non poteva essere previsto». Le 9 persone costrette giovedì a lasciare la propria casa sono ancora in attesa di conoscere ciò che accadrà (per ora sono ospitati da amici e parenti). Il Comune ha trovato a tempo di record una sistemazione per una famiglia (3 persone) che inizialmente doveva essere ospitata presso la parrocchia di Laglio (i locali sono però sprovvisti di arredi). Saranno ospitate presso un’abitazione di Brienno, arredata e adibita a seconda casa. Quindi rimarranno in paese.
 

Sulla frana di Brienno, ieri, è intervenuto anche il consigliere regionale Dario Bianchi (Lega Nord), che oggi alle 13 sarà presente al summit convocato nel Municipio del Comune Bassolariano dall’assessore regionale al Territorio Daniele Belotti. In particolare, Dario Bianchi ha puntato il dito contro l’assessore regionale alla Protezione Civile, Romano La Russa (Pdl). E il perché lo spiega lo stesso consigliere lumbard al Pirellone: «L’assessore La Russa ha fatto approvare una delibera di Giunta regionale con la quale viene stabilito che, nel caso di eventi alluvionali, le opere di pronto intervento debbano essere cofinanziate dai Comuni per il 20% e con un intervento per ogni singola opera che non può superare i 75 milioni di euro. Questa di Brienno è la prima prova dei fatti in Regione Lombardia, dove un piccolo Comune si troverà ad affrontare una spesa rilevantissima, dovendo cofinanziare il costo del primo intervento».