Carate Urio, 25 giugno 2011 - La passione per la moto di grossa cilindrata, orgogliosa del mezzo che da anni la portava in giro. Una Ducati 848 esibita, fotografata, amata. Che ieri, pochi minuti dopo mezzogiorno, le è costata la vita. Nadia Pesola, 43 anni di Montano Lucino, viaggiava sulla Regina verso Menaggio, quando ha tamponato una Toyota Yaris che viaggiava pochi metri davanti a lei. Secondo la prima ricostruzione fatta dagli agenti della polizia locale di Carate Urio, la donna avrebbe urtato l’auto davanti a lei, che ha rallentato per svoltare a sinistra.
Il contraccolpo l’ha sbalzata a terra, riducendola subito in condizioni disperate. I soccorritori del 118 si sono subito resi conto che il tentativo di salvarla era al limite dell’impossibile: la donna è stata stabilizzata, abbastanza da riuscire a trasportarla all’ospedale Sant’Anna di Como, dove però ha smesso di vivere poco dopo l’arrivo in pronto soccorso. Gli agenti di polizia locale stanno ricostruendo la dinamica di questo incidente così delicato e non facile da capire in quell’attimo in cui auto e moto si sono toccate, e la Ducati ha perso il controllo, trascinando con sé la sua conducente. Fondamentale sarà capire la distanza tra i due mezzi, e se uno dei due ha in qualche modo violato il codice della strada, magari con una minima manovra ma fatale.
Il magistrato di turno in Procura a Como, disporrà gli ulteriori accertamenti necessari ad avere una ricostruzione completa di quanto accaduto. Primo tra questi l’autopsia, i cui risultati serviranno a completare la sequenza costata la vita a Nadia. Appassionatissima di moto, al punto da guidare un mezzo non facile e di grossa cilindrata, era iscritta al Motoclub Lariodesmo, che riunisce poco meno di un centinaio di motociclisti con la passione per la Ducati. Persone con cui ha condiviso scelte, problemi, divertimento e la voglia di viaggiare su strada cavalcando un mezzo potente e di grande fascino. Ma, a volte, pericoloso.
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