Gravedona, 9 febbraio 2011 - Ora sì che la fusione tra i Municipi di Consiglio di Rumo, Germasino e Gravedona, 4 mila 200 abitanti e 40 chilometri di area, è realtà. Certo è che per sancire la nascita del nuovo Comune di Gravedona e Uniti, ieri, in Consiglio regionale ci sono volute oltre 2 ore di dibattito serrato e il ricorso al voto segreto. Alla fine il «sì» ha prevalso in maniera ampia e trasversale: 46 i voti favorevoli, contro i 24 no ed i 3 astenuti. «Un voto di profilo istituzionale così ampio dimostra l’alto senso di responsabilità che ha prevalso sulle logiche di preservare consensi elettorali, premiando invece un’iniziativa che produrrà più efficienza con minori spese», il primo pungente commento a caldo dei tre sindaci Fiorenzo Bongiasca (Gravedona), Giuseppe Frascarolo (Germasino) e Giuliano Mazzucchi (Consiglio di Rumo).


«Quest’importante decisione di Regione Lombardia – conferma Fiorenzo Bongiasca – oltre a migliorare i servizi ai cittadini contribuirà ad accelerare l’inevitabile processo aggregativo di tutto l’Alto lago, dagli attuali 18 a un solo Municipio». Insomma, in un sol colpo, sono stati cancellati 3 mesi di polemiche roventi e un risultato, quello del referendum consultivo dello scorso 14 novembre (dove il «no» aveva prevalso nei due Comuni maggiori, Consiglio di Rumo e Gravedona), che aveva dato il là ad una ridda di ipotesi. Inclusa quella di rinviare l’argomento fusione a data da destinarsi. Gravedona e Uniti sarà così al fianco dei 22 Municipi che il prossimo 15 maggio verranno chiamati ad eleggere sindaco e Consiglio comunale. Il voto del Consiglio regionale di ieri verrà ora ratificato da un decreto a firma del presidente della Regione, Roberto Formigoni. Dopodiché seguirà un brevissimo periodo di commissariamento prima del voto di maggio.

«Il nuovo Municipio avrà in dote un incentivo di 100 mila euro per 5 anni, contro i 3 anni inizialmente programmati – spiega il consigliere regionale Pdl, Giorgio Pozzi -. Sono sempre stato favorevole alla fusione. Il referendum consultivo? Sicuramente il risultato andava interpretato. I numeri dicono che quello di Gravedona e Consiglio di Rumo non è stato un “no” in termini assoluti».

Voto contrario, però con alcuni importanti distinguo, del consigliere leghista Dario Bianchi: «Dopo il referendum consultivo, la Lega ha chiesto che venisse rispettata la volontà popolare. Richiesta che in Consiglio regionale è stata ribadita. Nessun cambio di rotta né posizione di comodo, dunque. Anzi, come gruppo Lega Nord riteniamo tutt’oggi che il progetto dei tre sindaci sia ambizioso e coraggioso. Rispettiamo meno chi ha tentato di politicizzare strumentalmente il no».

Fermo sostenitore della fusione, sin da quando il progetto era in fase embrionale, il capogruppo del Pd al Pirellone, il comasco Luca Gaffuri: «Iniziative come queste servono per avere i migliori servizi locali, soprattutto in momenti come questi, dove vengono trasferite sempre meno risorse. Il voto servirà per migliorare la vita di tutti i giorni dei cittadini, ma anche per affrontare un ragionamento generale in merito alle circoscrizioni dell’Alto lago».