Como, 24 gennaio 2011 - Fino a pochi anni fa era considerata una delle più belle passeggiate del mondo, frequentata ogni anno da centinaia di migliaia di turisti e decantata da poeti, scrittori e vip. Oggi è invece ridotta ad un cantiere che sta assumendo connotati sempre più inquietanti, anche perché i lavori per la realizzazione delle opere antiesondazione sono stati sospesi e non si sa quando riprenderanno. Il lungolago di Como, oggi, è tutt’altra cosa: la passeggiata di una gelida mattinata di domenica, pur riscaldata da un tiepido sole, mette tristezza a famiglie, pensionati, italiani e stranieri e soprattutto rabbia ai residenti ed agli operatori commerciali della zona che hanno visto diminuire notevolmente gli affari proprio per la scarsità di turisti. Il cantiere delle paratie è fermo.

 

La ditta Sacaim di Venezia ha portato via tutti i macchinari, le ruspe e la chiatta che servivano ai lavori. Di fatto non c’è più ragione di restare visto che i lavori non possono proseguire finché non sarà stata approvata da parte di Comune e Regione la perizia di variante che serve per eseguire interventi che scongiurino crolli degli edifici circostanti. Rilievi tecnici sono stati effettuati in settimana, ma solo tra una quindicina di giorni si conoscerà l’esito.

«Molti cittadini — spiega Marco Volontè, giornalaio in piazza Matteotti — si lamentano perché vedono che i lavori vanno avanti molto a rilento ed il futuro è incerto, almeno per quanto riguarda i tempi. D’accordo gli imprevisti, la questione del muro, ma mi sembra che certe lungaggini potevano essere evitate e certi problemi previsti con largo anticipo». «Secondo me — aggiunge Giovanni Russo, pensionato — potevano essere evitati del tutto i lavori. Bastava una semplice ristrutturazione del selciato e lasciare le cose com’erano. D’altra parte il lago esce una volta ogni morte di papa e rovinare tre, ma diventeranno sei, stagioni turistiche all’angolo più bello della città è un vero peccato».

«È uno scandalo — dice senza mezzi termini Marco Balzarotti, architetto comasco, a passeggio col suo labrador — perché io auspicavo che i lavori venissero sospesi dalla Sacaim, che ritengo un’azienda seria, già un anno e mezzo fa. C’era un progetto originario di fior di professionisti che ha avuto una gestazione decennale, ma che poi è stato stravolto e massacrato dagli uffici e questo non è mai stato detto ai cittadini».


«Un peccato — conclude Silvio Santambrogio — mi meraviglia il fatto che i nostri amministratori non si mettano insieme, smettendo di far discussioni e litigare, per il bene della città. Si sapeva che era un progetto ambizioso e che poteva riservare qualche sorpresa, ma non in questi termini. Ora bisogna far quadrato ed accelerare al massimo i tempi. Non c’è un cittadino comasco che sia contento».