Caltanissetta, 25 agosto 2010  - Migliaia di persone hanno partecipato nel pomeriggio a San Cataldo (Caltanissetta) ai funerali di Maria Soraya Annibale, la ragazza di 21 anni morta a causa di in un incidente stradale nel Comasco subito dopo aver dato alla luce la piccola che aveva in grembo, Mariasol, nata con un parto cesareo in ambulanza.

 

Poco prima dell’inizio della funzione funebre don Franco Panetta, diacono della parrocchia di Maria Assunta in Maccio di Villa Guardia, incaricato da papà Rosario di vegliare sulla bimba ancora ricoverata al reparto di terapia intensiva all’ospedale Sant’Anna di Como, ha telefonato a don Angelo Spilla, parroco della Madrice, dicendo che la bimba sta benissimo, muove le manine ed è sveglia.

 

E il pensiero di tutti, nella chiesa Santa Maria di Nazareth, è andato alla piccola. Anche don Angelo Spilla, chiamato ad officiare i funerali di Maria Soraya, ha pregato per la neonata, ancora ricoverata all’ospedale Sant’Anna di Como nel reparto di terapia intensiva, dove ieri i medici l’hanno dichiarata fuori pericolo.

 


«Racconteremo alle nuove generazioni -ha detto don Angelo nell’omelia- la testimonianza di Maria Soraya che dinanzi al pericolo la sua prima preoccupazione è stata quella di salvare la vita che porta nel proprio grembo: salvate la mia bambina sono state le sue ultime parole. Una donna eroe, una mamma eroe, che sa di spendere la propria vita pur di salvarne un’altra, quella vita che gestiva nel proprio grembo, prossima a venire alla luce dopo qualche settimana. Proprio a imitazione del Cristo che ha dato la sua vita per noi morendo sulla croce: non vi è amore più grande di chi dà la vita per i propri fratelli».

 

Poi il parroco, rivolgendosi a Rosario Lunetta, padre della piccola e compagno della giovane, ha aggiunto: «Caro Rosario, Maria Soraya continua a vivere anche attraverso questa piccola creatura che vi affida, i suoi occhi risplenderanno negli occhi della piccola figliola, così il suo cuore e il suo amore».

 


Sopra la bara un cuscino rose rosse da parte di mamma e papà, mentre ai piedi della bara un cuore di rose rosse con la scritta «Rosario e Mariasol». Poi all’uscita del feretro dalla chiesa, un lungo applauso ha salutato per l’ultima volta la giovane Maria Soraya Annibale.