Como, 17 agosto 2010 - Affittano l’appartamento nella zona universitaria da sole o, più spesso, in condivisione con altri studenti. Sono italiane e straniere, giovani, culturalmente al di sopra della media, e hanno bisogno di soldi. Qualche centinaio di euro in più ogni mese, che consente di pagare l’affitto e uscire dalle ristrettezze economiche degli anni universitari. Mettono annunci sui free press distribuiti in città, lasciando un numero di cellulare dedicato solo a quello, a ricevere chiamate dai clienti.

 

Il fenomeno della prostituzione a domicilio, ha raggiunto dimensioni tali da non sorprende più nessuno. Quello che invece sorprende è la tariffa particolarmente bassa applicata per queste prestazioni, che raramente supera i 50 euro. «Cinquanta euro per uno sfizio riesci anche a ritagliarteli, se il prezzo aumenta, diminuiscono le persone in grado di spendere», spiega un conoscitore del giro che preferisce rimanere anonimo. La maggior parte delle ragazze è alloggiata nella zona delle caserme e nei dintorni di via Castelnuovo, nel quartiere che circonda il polo universitario, dove i clienti arrivano soprattutto nelle ore diurne.

Si appartano nelle stanzette, incuranti del fatto che quello stesso alloggio è condiviso da due o anche quattro ragazze, ognuna con i suoi spazi. Il giro è esteso, e recluta soprattutto professionisti o soggetti che, per target e abitudini, rifiutano la prostituzione da strada, dove le cifre sono ormai scese tra i 20 e 30 euro, ma con una serie di scomodità e controindicazioni che non tutti accettano. Invece la studentessa che riceve nell’appartamento in centro città attira fasce di clientela più estese e più alte, che non spendono i soldi della prostituzione che si muove a un livello ancora più alto ed esclusivo.

Tuttavia, l’uso del corpo per racimolare soldi – si parla di guadagni che arrivano anche a te o quattromila euro al mese – passa anche attraverso le web cam. In questo caso il metodo di pagamento è molto semplice: ormai abbandonati i dialer, i sistemi che addebitavano sulla bolletta il costo del collegamento internet, ora il denaro viaggia attraverso ricariche di carte di credito, di cui viene fornito il numero. Così, collegandosi con siti in cui è possibile contattare donne che fanno spogliarelli o servizi simili in video, basta selezionare la città di Como per avere l’imbarazzo della scelta.

 

Sono donne che lavorano da casa, con una web cam installata sul pc, e che hanno acquistato spazio virtuale su uno o più siti dedicati. Molte volte indossano una mascherina per nascondere il volto, a dimostrazione di come questa della prostituzione on line, sia una doppia vita rispetto allo standard del lavoro impiegatizio o di casalinga. Il contatto è molto semplice da stabilire: basta andare sul sito, contattare la ragazza e vedere se ciò che viene mostrato in pochi secondi è di gradimento. Poi, per proseguire, occorre fare il versamento sulla carta di credito, spesso quella postale che permette di essere ricaricata da ogni sportello. Infine, esibendo il bonifico, si può ristabilire il contato ed entrare più nel dettaglio delle proprie richieste. Il tutto rigorosamente a distanza.